Val di Fiemme

Pista ciclabile

L'intera valle è percorsa da una pista ciclabile (18 chilometri) che si collega poi al tracciato dell'antica ferrovia permettendo così la discesa verso la Valle dell'Adige.
Punto di partenza è Molina di Fiemme (809 metri), in prossimità del ponte sull'Avisio: tutto il percorso corre sulla sinistra orografica dell'Avisio per l'intero percorso. Dopo località Cascata la pista si cala nel bosco e transita, poco oltre, attraverso i vivai forestali. Nel proseguio la pista sfiora il Lago di Tesero ed il centro del Fondo. Dopo Ziano la pista sale in quota per giungere poi a Predazzo (1010 metri).

Pra dal Manz

Da Capriana (metri 1012) si sale verso località Pra dal Manz (metri 1187), distante circa tre chilometri, su un tracciato inizialmente sterrato e quindi sterrato con le caratteristiche tipiche della stradina di montagna. In zona Pra dal Manz - Pradi - Monte Gua si può ammirare uno dei più pregiati lariceti d'Europa dal quale è stata presa la legna per il consolidamento del Ponte di Bassano.
Proseguendo si raggiunge il paese di Anterivo (metri 1211) e si inizia la discesa verso Capriana.

Ponta della Lasta

Partendo da Tesero e scendendo lungo via Stazione si raggiunge il ponte sull'Avisio (metri 897).
Da qui si prosegue attraverso l'abitato di Lago di Tesero fino ad imboccare sulla sinistra la deviazione per il Lago di Lagorai. Superate le ultime case della frazione di Lagorai inizia lo sterrato che sale nel bosco costeggiando il Rio di Lagorai. La si percorre fino al Ponte della Lasta (metri 1245) e dopo aver superato il rivo si prosegue in leggera salita sino al primo incrocio. Si gira a desra e si scende sino alla strada asfaltata che porta all'Alpe Cermis. Sempre in discesa si oltrepassa Maso Celten a quota 931, fino al bivio dove si gira nuovamente a destra per rientrare al punto di partenza.

Predazzo

Dal centro di Predazzo e superato il ponte sul torrente Travignolo (metri 1013) si imbocca a sinistra via Coronelle e si prosegue sulla strada che porta al Miola.
Da qui inizia la strada sterrata per Valmaggiore. Si percorre per quattro chilometri, lasciando sulla sinistra la deviazione per la strada "delle Pozze".
All'incrocio successivo si gira a sinistra e si inizia a scendere. Dopo 3,5 km di discesa si incontra la Casetta di Boscampo dopodichè ci si immette sulla strada che porta a Sottosassa. Girando a destra e proseguendo in leggera salita si raggiunge il Ponte della Lizata (metri 1133). Lo si attraversa e tenendosi a sinistra si arriva sulla SS del Passo Rolle che, percorsa in discesa, riporta a Predazzo.

Pian di Longo - Pian delle Vacche

Partendo da Varena e salendo lungo via Alpini si gira a destra per via Borgonuovo e superati i campi da tennis si prosegue pre via Copara.
Raggiunta la Copara (metri 1191) il percorso continua in leggera salita sulla strada che attraversa il Pian del Longo e il Pian delle Vacche sino alla località Guagiola, metri 1340.
Con una svolta a 90° sulla sinistra la strada continua a salire sino alla Cava Blarasin, metri 1520 e poi scende sulla strada per il Lavazè.
Subito a sinistra si incrocia la forestale che scende più a valle sino ad incontrare la statale a 1384 metri.
Si continua sulla statale sino alla località Bancoline: subito dopo il bar La Baita si svolta a destra, tenendosi a sinistra si sale sino Pian di Sedel

Carano

Partendo da Carano, salendo lungo via Libertà, si raggiunge Maso Bortolotti (metri 1161).
Si prosegue per località Calvello a quota 1196 fino a Maso Kaiser, dopodichè si procede lungo la strada in leggera salita che attraversa località Pradalava e raggiunge i Piani di Sedel, a 1333 metri, e poco dopo Masi Ganzaie, 1321 metri.
Da Masi Ganzaie si sale verso Dosso Stramezzo, raggiunta quota 1419 metri si gira a destra e continuando in discesa si raggiunge Daiano (metri 1208). Attraversato Daiano si rientra a Carano sulla provinciale della Taoletta.

Passo Lavazè

La partenza è fissata a Cavalese (metri 1010) e si seguono le indicazioni per il Passo. Dopo tre chilometri si arriva a Varena: pendenze non proibitive, tornanti e ampio panorama sulla valle. Il vero muro lo si affronta dal km 7, ovvero poco dopo l'incrocio per Pampeago (a poco più di 1400 metri slm).
Gli ultimi 3.3 km infatti sono caratterizzati da picchi superiori al 12% e costantemente elevate: meglio evitare giornate molto calde nonostante la strada si sviluppi in una bella zona boschiva. Al Passo si giunge dopo 10.5 km e 800 metri di dislivello.
Ammirato il laghetto del Passo, è una "passeggiata" giungere al Passo Oclini (3.5 km da P.so Lavazè, 1990 metri slm) da cui, tra l'altro, una strada forestale immersa nei boschi conduce a Redagno-Radein e con un tratto in picchiata e poi una discesa più tranquilla a Fontanefredde da cui si può risalire al Passo San Lugano e scendere nuovamente in Val di Fiemme.
Il Passo Oclini è lo spartiacque di una bella vallata chiusa tra il Corno Nero ed il Corno Bianco e di confine tra le province di Trento e Bolzano.

Malga Canvere

Da Bellamonte si procede lungo la SS 50 che sale al Passo Rolle: dopo circa due chilometri (1147 metri) si imbocca sulla sinistra la strada che porta alla partenza degli impianti di Castelir-Alpe Lusia. Nei pressi di un ristorante (metri 1156, El Zirmo) si sale lungo una strada sterrata che attraverso Costa Mongaia porta a Malga Canvere, 1976 metri. Lungo il percorso si incontrano le caratteristiche baite utilizzate in passato per la fienagione.
Da Malga Canvere si prende verso destra tra prati e pascoli con vista sul Lagorai e le Pale di San Martino. Raggiunto il bivio per Malga Bocche (metri 1903) continuando in piano si può arrivare alla malga.
Si svolta invece a destra e si scende con qualche tornante verso Paneveggio fino a quota 1541: si continua attraversando il ponte sul Rio Val dei Buoi andando in direzione della Sorgente del Paiolo: attraverso i Prati di Cheta si raggiunge in leggera discesa la strada asfaltata dell'inizio.

Tra Egna e Cavalese

Questo itinerario copre 30 km a cavallo tra le province di Trento e Bolzano ed un dislivello di 1050+1050 metri. Da Egna si prende la strada provinciale per Montagna e la si percorre fino al paese suddetto dove ci si può riportare sulla strada principale. Intorno al quarto chilometro del tratto Egna-Montagna gli amanti dello sterrato possono svoltare verso Pinzone da cui si può accedere al percorso ciclabile (sterrato) realizzato sulla vecchia ferrovia (o meglio ex-ferrovia) che gli austriaci avevano realizzato in tempo di guerra. Questo tracciato è molto piacevole e facilmente individuabile in tutti i vari incroci del percorso: attraversa casolari, prati ed anche una chiesetta (al Passo in 21 km da Egna).Senza seguire lo storico tracciato, si può continuare la provinciale fino al Passo di San Lugano a quota 1097 ed a 13 km da Montagna.
Dal Passo di San Lugano si scende verso Aguai (fondo anche sterrato) che si raggiunge seguendo la strada centrale dell'incrocio poco dopo il passo. Questa via evita la galleria della strada statale 48. Da Aguai si imbocca una strada in discesa segnalata per Molina ed a Predaia si sale per incrociare la provinciale e raggiungere da lì Castello di Fiemme.

Passo Rolle

Il versante che sale da Predazzo (1000 metri) è senz'altro molto pedalabile tanto che la pendenza non supera mai il 7%. I 1000 metri di dislivello, infatti, sono superati in più di 20 chilometri e la strada offre moltissime pause per recuperare le energie (soprattutto il lungo falsopiano tra Bellamonte e Paneveggio) o spingere rapporti duri per fare un buon tempo.
Da non sottovalutare il tratto finale che va dai 1500 metri di Paneveggio ai 1950 del Passo in 6.5 km.
Attenzione dunque a dosare bene le forze per superare al meglio i primi sei chilometri (dislivello 300 metri, fino a Bellamonte) e gli ultimi sei (dislivello 400 metri).

Pradi dale Fior

L'itinerario parte dal Bait dal Manz, a quota 1296, e procede su strada forestale sterrata costeggiando il Rio Longo, fino alla Malga Sass, metri 1907. Spettacolare è la vista sulla Valfloriana.
Si prosegue, sostanzialmente in pianura, per circa due chilometri fino ai Pradi dale Fior (metri 2013), un balcone panoramico sull'intera Valle di Fiemme.
Si scende lungo un sentiero segnalato e poi sulla strada forestale fino alla Malga del Coston (metri 1835) e poi in discesa per rientrare al Bait del Manz.

Arodolo

Da Castello di Fiemme, percorrendo la vecchia strada (via Valle) che raggiunge Piana Ruaia si arriva a Molina e superato il ponte sull'Avisio verso Val Cadino, a quota 809, si prosegue per il Passo Manghen.
In località Piazzol, prima della "Madonna dei Boscaioli", si svolta a sinistra sulla sterrata che porta prima al Pra della Malga (metri 970) e poi all'Agritur Bonelli - in località Arodolo - metri 1247.
Da qui si può salire fino alla Baita la Paletta Bassa, metri 1250, e rientrare ad Arodolo su un tracciato circolare di un paio di chilometri.
Dall'agritur si continua in piano e poi in salita fino a 1400 metri, si inizia la discesa: si passa per La Storta e lungo la Val Moena fino alla Cascata per poi proseguire sulla sinistra orografica dell'Avisio, sulla pista ciclabile, ritornando a Molina e poi a Castello di Fiemme.

Passo Manghen

Partenza: Cavalese
Arrivo: Passo Manghen (2072 metri di altitudine)
Dislivello: circa 1100 metri
Pendenze: nella prima parte il percorso è caratterizzato da una pendenza costante. Dopo il bivio segnalato il sentiero raggiunge anche il 17% di pendenza.
Difficoltà: media
Da Cavalese, percorrendo la strada principale per circa quattro chilometri, si raggiunge Molina di Fiemme.
Da Molina (uno dei centri principali della valle a 970 metri di altitudine) si imbocca la strada provinciale del Passo Manghen che, dopo sette chilometri e cinquecento metri, conduce a Ponte delle Stue (metri 1252) ove la strada presenta una biforcazione: procedendo verso sinistra si raggiunge Malga Alta Stue (3,5 km - 1549 metri) mentre se si vuole proseguire per la provinciale si raggiunge il Passo (2072 metri).
In zona del Passo si può raggiungere la Baita Manghén e proseguire, costeggiando il Lago Cadinello, lungo il sentiero 322 sino alle pendici della Forcella di Montalon. Imboccando il sentiero 322b invece si può scorgere il Laghetto Alpino di Montalon.




Passione per la montagna




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