Valsugana, val dei Mocheni, Tesino, Lagorai

1 Giro del lago di Santa Colomba e delle cave di porfido

Partenza e arrivo: Madrano
Lunghezza: 20,34 km
Dislivello: 760 m
Tempo di percorrenza: 2,50 – 3,00 ore
Difficoltà: media
Si parte dall’incrocio tra la strada sterrata che esce dal biotopo di Madrano e la SP per Baselga di Pinè (vi è un parcheggio che può essere utilizzato). Si segue la Sp sino al paese di Nogarè e si continua sino all’incrocio per la strada delle Quadrate che si imbocca e si scende fino a bivio per il paese di Fornace. Si sale verso il paese attraversandolo sino alla parte più alta dove si prende per Via Strada Nuova. Si prende poi la strada sterrata sulla sinistra e si seguono le indicazioni per “percorso Monte Piano” percorrendo lo spettacolare strapiombo della cave di porfido. Si segue il percorso nel bosco segnalato da cartelli bianco verdi indicanti MP BIKE fino ad un grande prato. Qui si gira a destra sino a raggiungere il percorso SAT 421 che si percorre fino al lago di S.Colomba dove si trova la strada asfaltata. Si prende a sinistra in discesa passando S.Agnese, Mazzanigo, Bampi e Torchio. Attraversata la SP si scende per la stretta stradina che porta in loc. Sille di Civezzano dove si risale per Madrano e si raggiunge il punto di arrivo.

2 Altopiano di Pinè

Partenza e arrivo: Lago di Canzolino
Lunghezza: 24,20 km
Dislivello: 1100 m
Tempo di percorrenza: 2,30 – 3,00 ore
Difficoltà: medio-impegnativa
Si parte dal parcheggio dell’Hotel Miralago in prossimità del lago di Canzolino per proseguire in salita in direzione di Pinè. Dopo circa 700 mt vi è una strada sulla sinistra con indicazione Bus che si imbocca. Dopo un’impegnativa salita si raggiunge l’abitato, è consigliato uno stop e visita alla chiesetta che si affaccia sulla valle con una splendida vista lago. Si prosegue, in salita, lungo l’unica strada asfaltata seguendo le indicazioni per Montagnaga. Una volta raggiunto il centro si seguono le indicazioni per loc. Bernardi per poi proseguire verso sinistra seguendo le indicazioni per il Biotopo Laghestel che si attraversa lungo una strada sterrata. Raggiunta nuovamente la strada asfaltata seguire le indicazioni prima per Miola (dove è presente il famoso stadio del ghiaccio oggetto di molti campionati mondiali), quindi per Faida. Si entra nell’abitato oltrepassandolo e continuando lungo una strada asfaltata in discesa. Si raggiunge così loc. Buon Riposo dove si incrocia la SP. Si piega a sinistra in discesa per, dopo alcuni tornanti, raggiungere il punto di partenza in prossimità del lago.

3 I piccoli laghi del perginese

Partenza e arrivo: centro sportivo di Pergine Valsugana
Lunghezza: 7 km
Dislivello: 135 m
Tempo di percorrenza: 1,30 ore
Difficoltà: facile
Si parte dal parcheggio del centro sportivo di Pergine Valsugana costeggiando il torrente Ferina, si prende per Brazzanighe e dopo alcuni metri, sulla sinistra, si trova la stradina che passa accanto al Lago Costa. Si prosegue sempre diritti e dopo aver passato alcune abitazioni si gira a destra, si attraversa un ponticello e ci si collega alla strada principale. Si prosegue, a sinistra si vede il lago di Canzolino. Dall'Hotel Miralago si gira a sinistra, si seguono le indicazioni per la passeggiata dei piccoli laghi fino alla strada principale per poi immettersi sul sentiero pianeggiante che porta al lago di Madrano. Il percorso prosegue su sterrato; si segue sempre il simbolo del percorso dei piccoli laghi. Ora si continua su asfalto, ci si inoltra nel bosco, si trovano alcune case (loc. Massenza), si arriva ad un bivio e si gira a sinistra. Si prende via dei Gregiati ed il nostro itinerario continua su asfalto; ad un certo punto il sentiero diventa nuovamente sterrato, attraverso i vigneti, per poi proseguire erboso. Si avanza fino a passare il campo sportivo per poi tornare su asfalto. Arrivati ad una biforcazione si prende il sentiero dei piccoli laghi, a sinistra. Alla croce si gira a destra. Si continua fino ad arrivare al centro abitato (alla nostra destra vediamo l'edificio scolastico) e dopo aver passato alcune case, si seguono le indicazioni per Casalino. Si gira a destra, per arrivare al biotopo del Lago Pudro. Il percorso continua su sterrato fino ad arrivare alla fine del nostro itinerario.

4 Giro dei baiti di Viarago

Partenza e arrivo: Viarago
Lunghezza: 21,7 km
Dislivello: 760 m
Tempo di percorrenza: 2,30 – 3,00 ore
Difficoltà: medio-alta
Partenza dalla chiesa di Viarago. Si procede in direzione del teatro attraversando l’abitato sino a ricongiungersi con la SP. Si segue l’indicazione per S.Orsola tenendo la sinistra e entrando nel paese di Mala. Prima del viadotto si svolta a sinistra in direzione loc. Agnolotti e dopo solo 30 metri si rigira a sinistra per iniziare una lunga salita asfaltata seguendo le indicazioni per il ristorante Capriolo. Dopo circa 5 km all’incrocio si prende a sinistra per iniziare una lunga discesa (a destra a 200 metri il ristorante). Incontrate le prime case porre molta attenzione ad una strada sulla sinistra per Dos del Quarzo che va imboccata girando quasi a 360°. Dopo circa 2,3 km imboccata via Maso Fenugola, dopo circa 200 metri, si gira a destra su sterrato (prima di raggiungere il maso). A circa 300 metri si incontra una stanga che si supera e si prosegue su strada principale. Dopo 300 metri si raggiunge un trivio si tiene la destra imboccando il tratto pianeggiante sino a raggiungere e superare il lago Restel. Dopo 450 metri, al termine di una leggera discesa, prima del torrente si gira a sinistra in discesa (fare attenzione alle foglie e ai sassi) sino a ricongiungersi con una strada asfaltata. Si prende, quindi, a sinistra prima in piano, poi in leggera discesa. All’incrocio con la strada principale in prossimità di un capitello si gira a sinistra per ritornare al punto di partenza di Viarago.

5 Giro della val dei Mocheni

Partenza e arrivo: Canezza
Lunghezza: 22,35 km
Dislivello: 675 m
Tempo di percorrenza: 3,00 – 3,30 ore
Difficoltà: alta
Si parte dall’abitato di Canezza seguendo le indicazioni per Frassilongo e la SP. Inizia una lunga e costante salita a volte nel bosco e poi tra i prati con splendida vista sulla Valle. Superato Frassilongo si prosegue per Fierozzo, lo si supera per continuare in direzione Palù del Fersina che non si raggiunge in quanto poco prima dell’abitato, superato un lungo viadotto, si devia a destra ripassando sotto al ponte. Si inizia quindi una discesa lungo la destra orografica del torrente Fersina sino a raggiungere il punto di partenza a Canezza. La discesa è quasi interamente su sterrato. Durante la salita per prendere fiato è consigliata una visita al maso Filzerhof.

6 Giro della Marzola

Partenza e arrivo: Roncogno
Lunghezza: 26,45 m
Dislivello: 800 m
Tempo di percorrenza: 3,00 – 3,30 ore
Difficoltà: alta
Si parte dal parcheggio in prossimità della chiesa. Si sale tra le case della frazione, superati una fontana e il monumento ai caduti di guerra, dopo alcuni metri, si gira a destra su un ponticello. Si percorre una stradina piuttosto impegnativa fino ad arrivare al Passo del Cimirlo a quota 733 m.. Si prosegue a sinistra in salita su strada asfaltata nel bosco in direzione "Rifugio Maranza". Si percorre un tratto in piano con vista panoramica sulla Valle dell'Adige e la Città di Trento. Continuare fino alla "loc. Pra Marquart", 500 metri c.a. dopo l'ex polveriera, dove si prende la strada forestale sulla destra delimitata da una stanga. Si continua su strada sterrata nel bosco con a tratti vista sulla Città di Trento, dopo poco più di 2 km si arriva ad un incrocio chiamato "delle 4 strade" con indicazione a sinistra per Rifugio Marzola, a destra per Rifugio Bindesi / Villazzano. All'incrocio si prosegue diritti fino a raggiungere un sentiero sulla sinistra in prossimità di una curva, dove la strada si restringe ed inizia a scendere più ripida conducendo al Forte Brusafer. Si prende il sentiero a sinistra, nella boscaglia, e si prosegue (consigliato a piedi a piedi per c.a. m 20) fino a raggiungere la strada forestale. Si procede sulla strada forestale sterrata, si oltrepassa la stanga e si continua dritti seguendo indicazione "Marzola Bike". Sulla destra si può godere la vista sulla Val Sorda. Si prosegue in discesa fino a raggiungere e superare un'altra stanga la si supera, e si sale fino a raggiungere e superare un'ulteriore stanga. Si continua in discesa seguendo indicazioni "60 km della Vigolana / Masi di Vigolo". Finita la strada sterrata inizia la strada asfaltata che conduce a Vigolo Vattaro. Si prosegue verso il parco e Castel Vigolo; si arriva al santuario del Feles per scendere a Bosentino, quindi alla frazione Migazzone. Si continua verso S. Caterina su strada pianeggiante e attraversato un suggestivo castagneto si arriva al centro abitato. Percorsi 50 metri in discesa dopo la chiesa, si prende verso Maso Begher. Superati i due tornanti, troviamo la casa, si gira a destra su strada sterrata ed in pochi minuti siamo a Maso Posser. Si prosegue in discesa sull'asfalto fino al tornante; a sinistra parte un'altra stradina sterrata, che in un chilometro ci farà arrivare alla frazione S. Vito. Da qui si continua in direzione di Susà, dove dopo la chiesa all'inizio della strada che la collega con Pergine, si prende a sinistra la stradina asfaltata tra campi e frutteti e si continua verso Costasavina; dove raggiunta la chiesa si prosegue per Roncogno.

7 Giro malga Susà

Partenza e arrivo: Susà di Pergine
Lunghezza: 17,40 km
Dislivello: 930 m
Tempo di percorrenza: 2,30 – 3,00 ore
Difficoltà: media
Si parte da Susà in prossimità della chiesa andando in salita. Alla fine del centro abitato al Capitello si gira a destra e si sale lungo la stradina che passa dietro alla casa in "Via delle Callare". Si continua fino al bivio con "Via alla Malga". Inizia qui la salita che, prima su asfalto e poi su sterrato, sale in quota fino sotto la base della Marzola. Si continua a salire seguendo la forestale nel bosco e si ignorano altre indicazioni e sentieri. Si giunge così alla fine della salita in prossimità di una stanga a mls 1155. Passata la stanga si continua dritti su strada forestale (a poca distanza della quale sulla sinistra si gode di un’ottima vista sul lago di Caldonazzo e sulla Valsugana) Si continua in discesa fino a giungere ad una cabina del metanodotto. Dopo pochi minuti si arriva ad un bivio con indicazione per il Vivaio Forestale. Si prosegue in discesa seguendo le indicazioni per "33 Piani di Bosentino" fino al bivio dove si gira a destra e dopo ca. 100mt si rigira a sinistra, prendendo una strada forestale ripida, fino a Castel Vigolo, gli si gira intorno seguendo la strada, ed al bivio si prosegue girando a destra in direzione Bosentino. Si passa il ponticello e si sale a sinistra lungo la strada forestale nel bosco seguendo indicazione "Giro dei Masi - 60 km della Vigolana/32 Feles". Si procede in salita fino ad una stanga che si supera per poi giungere ad un bivio e si gira a sinistra in direzione "60 km della Vigolana / 32 Feles". Si continua a salire su strada asfaltata godendo della vista panoramica sulla valle sottostante fino al bivio dove si gira a destra seguendo le stesse indicazioni. Si continua in discesa fino a "Maso Tofol" ed al capitello si sale dietro al Maso e si procede dritti ignorando altre indicazioni. Si raggiunge così, dopo leggero sali/scendi nel bosco, "Maso Pergher" da dove si prosegue in salita passando dietro al maso stesso. Poco dopo si giunge a "Maso Eccher". Si passa dietro al Maso ed al "Capitello" si entra nel bosco in direzione "13 Giro dei Masi de Castagnè" e si prosegue in discesa su strada forestale sterrata. Durante la discesa si ignorano le altre indicazioni. Si ritorna a salire su strada asfaltata fino ad arrivare a "Maso Frizzi", lo si oltrepassa, e si continua a salire seguendo sempre le indicazioni "13 Giro dei Masi de Castagnè". Passato "Maso Toldi" si continua in discesa, tenendo la destra, seguendo stesse indicazioni fino a giungere prima a "Maso Ungherle" e dopo poco a "Maso Poper". Si prosegue a sinistra in direzione Susà che si raggiunge dopo una breve discesa.

8 Giro del castello di Pergine

Partenza e arrivo: castello di Pergine
Lunghezza: 8,4 km
Dislivello: 350 m
Tempo di percorrenza: 0,45 ore
Difficoltà: facile
Si parte dal parcheggio alla base del Castello di Pergine prendendo la strada sterrata a destra in discesa verso il paese di Pergine. Dopo pochi metri ci si mantiene sulla destra costeggiando il limite del bosco e del centro abitato. Si continua su strada sterrata sino a raggiungere una strada asfalta. Si prende a destra e, dopo poco è possibile avere, sulla destra, un’ottima vista del castello e della sua fortificazione. All’incrocio ci si tiene sulla destra per poi raggiungere lo stop con la SP dove si gira nuovamente a destra e dopo 300 mt in prossimità della Chiesetta si gira a sinistra passando per loc. Masetti. Si seguono quindi le indicazioni per Zava che si raggiunge dopo un’impegnativa ma breve salita. Si attraversa l’abitato e tenendosi sulla destra si inizia una discesa su strada sterrata. Si attraversano prima i campi e i meleti per poi entrare nel bosco. Qui la discesa diventa impegnativa sino a raggiungere la strada asfaltata. Tenendosi sulla destra con un leggero sali scendi si raggiunge nuovamente loc. Masetti. Attraversando la SP si segue l’indicazione Castello per raggiungere poco dopo il parcheggio e il punto di partenza.

9 Vignola Panarotta

Partenza e arrivo: Vignola
Lunghezza: 17 km
Dislivello: 1400 m
Tempo di percorrenza: 2,30 ore
Difficoltà: alta
Si parte dal tornante 5 in prossimità dell’abitato di Vignola. Si supera il torrente per iniziare il percorso nel mezzo del bosco. Dopo circa 300 metri all’incrocio si prende a destra e si inizia una lunga discesa sino a raggiungere un bivio con altra strada forestale si tiene quindi la sinistra per iniziare a salire. Dopo circa 1,5 km si raggiunge la SP per Vetriolo al tornante 5 si tiene la sinistra continuando in salita sull’asfalto sino al tornate 9 in prossimità di un capitello. Qui si gira a destra su sterrato nel bosco (strada delle Michelote). Dopo 300 mt si tiene la sinistra in salita e si prosegue ignorando le altre strade minori di immissione sino a raggiungere loc Compet e sbucare nuovamente sulla SP in prossimità degli hotel. Si seguono le indicazione per Panarotta e dopo 3,5 km di salita si gira a sinistra in discesa in direzione Malga Montagna Granda raggiungendo la base dell’impianto La Malga della Panarotta. Da qui si gode un’ottima vista sulla Valle dei Mocheni sottostante e il gruppo del Brenta sullo sfondo. Si lascia l’impianto sulla destra e si prende per la strada sterrata in discesa in direzione dell’altro impianto di risalita Rigolor poco prima del quale si svolta a sinistra per iniziare una lunga discesa in mezzo al bosco. Si raggiunge e si supera la Baita dei Cavai simpatica struttura in legno, e sempre tenendo la sinistra si prosegue nella discesa sino a raggiungere la strada asfaltata che si imbocca tenendo la sinistra (se si vuole andando a destra si può raggiungere il caratteristico abitato di Falesina). Dopo poco si raggiunge il centro di Vignola che si attraversa sino a raggiungere lo stop con la SP. Si gira quindi a destra e in un centinaio di metri si raggiunge il punto di partenza.

10 Giro dei prati imperiali

Partenza e arrivo: Kamauwrunt
Lunghezza: 23,2 km
Dislivello: 840 m
Tempo di percorrenza: 2,30 ore
Difficoltà: medio-alta
Si parte da Kamauwrunt seguendo la strada in salita asfaltata in direzioni prati Imperiali. Dopo circa 1 km, ci si tiene sulla sinistra imboccando la strada forestale sterrata che sale in direzione del “Maso Colerbisc / Prati Imperiali”. Si continua in salita seguendo le indicazioni per Prati Imperiali. La strada forestale a tratti diventa asfaltata. Dopo un sali scendi si superano i Prati Imperiali e si seguono le indicazioni per Malga Pletzen. Da Malga Pletzen si continua la discesa su asfalto sino a congiungersi con la SP. Si prende quindi a sinistra in discesa passando per Fierozzo. Dopo l’indicazione Maso Puech riprende a sinistra in direzione Kamauwrunt. Inizia l’ultima impegnativa salita che ci riporta al punto di partenza.

11 Vetriolo – Malga Masi – La Bassa

Partenza e arrivo: Vetriolo
Lunghezza: 17 km
Dislivello: 390 m
Tempo di percorrenza: 2,30 ore
Difficoltà: media
Con partenza dal parcheggio antistante Maso Vetriolo Vecchio, si sale a sinistra lungo la strada forestale (indicazione Malga Masi - Panarotta 2002), comoda anche se in salita soprattutto nella prima parte, per arrivare (escludere ogni deviazione) a Malga Masi dopo circa 3,5 Km. All'uscita del bosco, al termine dello sterrato, prima della malga possiamo ammirare il panorama della zona di Levico Terme. Dalla malga si prosegue, sempre in salita su percorso prevalentemente erboso, anche se abbastanza impegnativo per la presenza di sassi, per arrivare alla sella "La Bassa". Qui abbiamo la possibilità di scegliere altre direzioni dato che si incrociano altre strade e percorsi. Si prende la strada sterrata a sinistra (indicazione La Bassa) e si scende fino allo Chalet Panarotta 2002. Si continua a sinistra passando attraverso gli impianti fino al Rifugio Panarotta. Da qui prima si sale seguendo la strada sterrata che porta all’arrivo degli impianti e poi si scende attraverso il prato a sinistra dello skilift del Campo Scuola e si segue l'indicazione Giro del Furet, che dopo un breve tratto su erba, diventa sterrato e porta attraverso il bosco alla strada forestale. Si prende la strada a sinistra e dopo alcune centinaia di metri, si trova l'indicazione "Strada dei Siori". Si continua diritti passando davanti all'ex Hotel Trento ed al nuovo Stabilimento Termale per trovarsi nuovamente al parcheggio del Bar.

12 Levico Vetriolo

Partenza e arrivo: Levico Terme
Lunghezza: 20 km
Dislivello: 881 m
Tempo di percorrenza: 3,50 ore
Difficoltà: alta
Si parte dal parcheggio in prossimità del bivio tra la strada per Vetriolo e la Strada dei Baiti, poco fuori l’abitato di Levico. Si prende la direzione a sinistra per loc. Compet Panarotta. Si continua in salita su strada asfaltata oggetto di una tappa del Giro d’Italia. La rinomata salita è oggetto anche di corse di macchine, moto e altri sport in salita. Al tornate 9 in prossimità di un capitello si gira a destra su sterrato nel bosco (strada delle Michelote). Dopo 300 mt si tiene la sinistra in salita e si prosegue ignorando le altre strade minori di immissione sino a raggiungere loc Compet e sbucare nuovamente sulla SP in prossimità degli hotel. Si continua a destra prendendo la salita per Vetriolo, consigliata una sosta al culmine sia per godere della vista sia per prepararsi alla discesa. Da qui si inizia la discesa sino al punto di partenza passando tra boschi prati e molti baiti che vengono utilizzati come luogo di vacanza sia nel periodo invernale che estivo.. (consigliato invertire il percorso).

13 Giro del lago di Levico

Partenza e arrivo: Levico Terme
Lunghezza: 13,8 km
Dislivello: 270 m
Tempo di percorrenza: 1,45 – 2,00 ore
Difficoltà: medio-bassa
Dal parcheggio presso la spiaggia pubblica del lago di Levico si costeggia il lago (lasciandolo sulla sinistra) per poi salire in direzione del centro. Arrivati all’incrocio si gira a sinistra e dopo 150 mt si tiene la destra arrivando al Parco Prime Rose che si costeggia (volendo salire per circa 400 metri, si trova l'antica chiesetta di San Biagio. Si ritorna per lo stesso percorso). Si continua a seguire la strada asfaltata in leggera salita. Dopo una curva a destra bisogna piegare bruscamente a sinistra per immettersi su strada sterrata con breve ma intensa salita. Si entra così nel bosco, dopo circa 700 metri ci si tiene sulla destra in direzione Forte delle Benne. Si costeggia sulla destra un vigneto e sbucati sulla strada forestale girando a destra, dopo pochi metri, si giunge ad una stanga che si supera per raggiungere il forte. Si consiglia di pedalare intorno alle mura e soffermarsi sulla vista prima del lago di Levico e poi della città. Ci si riimmette sulla strada forestale seguendola in discesa sino a raggiungere la strada asfaltata che si attraversa per imboccare sulla destra una nuova discesa. In prossimità delle case dell’abitato di Visitainer si gira a sinistra (strada sterrata in discesa). Dopo pochi metri si gira a destra seguendo le indicazioni del sentiero della Pace e giro del lago. Superato il ponticello nel bosco ci si tiene sulla sinistra seguendo la stradina che ci porta sulle sponde del lago che si costeggia per tutto il lato a ridosso del bosco. Si prosegue sulla strada forestale sterrata sino a giungere ad una stanga. Qui si prende in salita a destra su strada asfaltata sino a raggiungere la strada principale di collegamento tra Tenna e Levico. Si prende quindi a sinistra in discesa terminata la quale dopo circa 250 mt, prima di raggiungere l’incrocio, si gira sinistra immettendosi sulla ciclabile che costeggiando il Brenta riporta verso la sponda del lago. Raggiunto l’incrocio con la strada si gira a sinistra per continuare dritti sino al punto di partenza.

14 Panoramica sul lago di Caldonazzo

Partenza e arrivo: località Brenta
Lunghezza: 13,8 km
Dislivello: 270 m
Tempo di percorrenza: 1,45 – 2,00 ore
Difficoltà: medio-bassa
Si parte dal parcheggio in prossimità della Statale e del Ristorante Al sole. Lasciato il ristorante si sale e dopo pochi metri si trova l’indicazione del tracciato della Via Claudia Augusta Altinate. Si tiene la sinistra e dopo una leggera salita asfaltata inizia lo sterrato che continua pianeggiante all'ombra di acacie e vigneti. Si continua su strada sterrata che offre un bel panorama del lago di Caldonazzo e, all’incrocio con la strada principale asfaltata, si gira a sinistra in discesa in direzione lago spiaggia. Al primo tornante si imbocca la prima stradina in salita a destra che dopo pochi metri diventa sterrata. Si continua nel bosco con vista sulla sinistra dall’alto del lago di Caldonazzo. Alle prime case si continua su strada asfaltata in leggera salita. Quando vi è una brusca curva a destra si continua dritti in discesa per strada sterrata verso il paese di Ischia. Si attraversa la parte nuova sino a giungere, in prossimità della chiesa, sulla strada provinciale che, prendendo la destra, si segue in salita in direzione Tenna passando per la pineta di Alberè. Iniziata la discesa dopo circa 300 mt, si tiene la destra entrando nel centro del paese di Tenna lasciando la chiesa sulla sinistra, terminata la discesa si prosegue dritti per Via Roma. Dopo circa 150 mt al capitello si mantiene la sinistra per Via S. Valentino sino a raggiungere il forte e una vista splendida sul lago e la città di Levico. Si continua per lo sterrato e dopo aver attraversato vigneti e bosco ceduo del Colle di San Valentino ci si trova alla storica chiesetta dagli interessanti affreschi ed architettura medioevale. Si scende poi lungo la stradina sino alla strada asfaltata che porta nuovamente al punto di partenza.

15 Calceranica – Centa san Nicolò

Partenza e arrivo: Calceranica
Lunghezza: 27,45 km
Dislivello: 890 m
Tempo di percorrenza: 3,30 – 4,00 ore
Difficoltà: medio-alta
Si parte dal parcheggio antistante al municipio di Calceranica in direzione di Caldonazzo. Si attraversa il centro abitato immettendosi sulla SP in direzione Caldonazzo entrando per il centro del paese sino a raggiungere e superare la chiesa e il Castello della Magnifica Corte Trapp. Al termine delle mura si gira a destra su strada sterrata prima pianeggiante tra i meli e poi in leggera salita seguendo indicazioni "60 km della Vigolana" fino alla strada asfaltata da dove si continua a sinistra in salita. In prossimità di "Villa Rosa" inizia la strada forestale sterrata. Si arriva così ad un bivio (su di un tornante) si piega a sinistra seguendo la strada forestale. Al bivio con la "Torre dei Sicconi" si prosegue a destra seguendo direzione Campregheri . Dalla piazza con capitello si gira a sinistra e si continua fino alla chiesa del paese. Si procede su strada forestale in salita seguendo indicazioni "1 Vigolana" ignorando altre indicazioni. Dopo 300 mt ad un bivio e si prosegue dritti, tenendo la sinistra, in direzione "13 La Genzianella". La strada si stringe e si riallarga tra sali e scendi sino a giungere a Loc. Rossi" (Uezzi). Si prosegue per Centa S. Nicolò, passando dietro alla chiesa e si continua in salita su strada asfaltata. Si segue l'indicazione per "Carbonare" fino ad arrivare al Rist. al Bosco. Si attraversa la SP e si continua prendendo la stradina in salita (primo tratto asfaltata poi sterrato) che passa dietro al ristorante. Al bivio si prosegue a destra in salita in direzione "Tiecheri" giungendo alla fontana nella piazzetta. Si percorre quindi la strada bianca a sinistra della fontana attraversando prati e frutteti (si ignorano altre indicazioni) fino ad arrivare alla rotonda sulla SP. Si prosegue a sinistra imboccando la strada forestale che entra nel bosco seguendo indicazioni "Dos del Bue/Rif. Madonnina". Si continua in discesa (fondo ghiaia/terra battuta) ignorando altre indicazioni. In "Loc. Dos Alt" si prosegue dritti in direzione "60 km della Vigolana - Paludei / Foscur". Si continua in discesa e si oltrepassa prima la Val dei Tabacari e poi il Maneggio, giungendo al Rif. Madonnina. Si riparte in discesa fino a giungere alla Malga Bue. Qui finisce lo sterrato ed inizia la discesa su strada asfaltata fino a raggiungere il centro abitato di Vattaro. Entrati nel paese prima di una curva, si gira a destra e si oltrepassa un ponticello. Qui si gira subito a sinistra seguendo indicazioni "22 Giro dei Mulini di Vattaro". Si passa sotto il sottopassaggio con la SP e si continua, tenendo la destra. Si arriva così in "Loc. Albio" da dove si prosegue a sinistra seguendo la stessa indicazione. Si continua fino al bivio con il capitello e si gira a destra direzione Bosentino. Si procede in discesa superando la chiesa e il cimitero e si continua su strada stretta asfaltata che passa attraverso dei frutteti per diventare poi sterrata e condurre al Molino Andreatta. Alla fine dello stretto sentiero nel bosco si passa un ponticello in legno e si scende a destra fino alla strada asfaltata (ignorare l'indicazione "22 Giro dei Mulini di Vattaro che riconduce a Vattaro). Si procede a sinistra in salita per ca. m 200 e si gira a destra, all'altezza della stalla dei cavalli che si trova sulla sinistra, prendendo la strada forestale sterrata in direzione "1 Vigolana". Questa strada forestale passa nella campagna sotto al centro abitato di Bosentino. Si attraversa un ponticello e si continua in leggera salita tra i frutteti e si arriva così sulla SP da dove si continua a destra in discesa seguendo la strada fino a giungere al piazzale antistante l'Albergo Begher dove si imbocca in discesa il sentiero sulla sinistra dell'albergo fino ad arrivare al centro abitato di Calceranica al Lago. Si attraversa il ponte sul Torrente Mandola per arrivare al punto di partenza.

16 Giro dei meli di Caldonazzo

Partenza e arrivo: località Lochere di Caldonazzo
Lunghezza: 12 km
Dislivello: 75 m
Tempo di percorrenza: 0,50 ore
Difficoltà: facile
Partenza dal parcheggio antistante l’Hotel Paoli Loc Lochere. Si prende lo sterrato in direzione Santa Giuliana e si percorre sino a raggiungere le prime case. Si seguono poi su strada asfaltata le indicazioni per Barco. Al bivio per entrare nel centro si continua dritti sino a raggiungere la pista ciclabile tra i campi in prossimità di due grossi pioppi. Si prende quindi a sinistra in direzione lago di Caldonazzo. Si supera il bivio con Levico attraversando la statale e immettendosi in Via Andanta per continuare dritti al centro delle coltivazioni di mele. Si continua sempre dritti per sbucare in prossimità della rotatoria di Calceranica. A questo punto si rientra passando per il centro di Caldonazzo. Si supera la chiesa e la Corte Trapp e si procede dritti in direzione campo sportivo che a sua volta si supera. Si seguono poi, sempre su strada asfaltata, le indicazioni per loc. Lochere per giungere al punto di partenza.

17 Il giro delle terme: Levico e Roncegno

Partenza e arrivo: Levico Terme
Lunghezza: 29 km
Dislivello: 125 m
Tempo di percorrenza: 1,30 ore
Difficoltà: facile
Partenza dal parcheggio di Via Avancini a Levico Terme. Si segue la direzione del senso unico sino allo stop qui si gira a destra e si seguono le indicazioni per Padova. Si prosegue sulla vecchia strada provinciale della Valsugana in direzione di Borgo passando per Novaledo (dopo 4 km) dove è possibile vedere i resti della Tor Quadra, e per Marter dove è possibile visitare in prossimità della Tor Tonda il Mulino e il Museo dell’acqua. Raggiunta la rotatoria al termine del paese si seguono le indicazioni per Roncegno che si raggiunge dopo una breve salita. All’entrata del paese si costeggia, lasciandolo a sinistra, il parco delle terme al bivio si tiene la destra in direzione Borgo. Al successivo incrocio si tiene la sinistra sempre in direzione Borgo. Dopo 200 mt allo stop si prosegue dritti imboccando la ciclabile utilizzando il sottopasso ferroviario, superato il quale si prende subito a destra per seguire la ciclabile sino a raggiungere, dopo 12 km, il nuovo cavalcavia della statale che collega loc. Lochere con Levico. Si prende quindi a destra e si sale verso il paese. Superato passaggio a livello si prende la prima a destra per raggiungere la stazione dei treni di Levico per poi salire verso il centro abitato in direzione del parco delle terme e raggiungere il punto di partenza.

18 Val di Sella

Partenza e arrivo: Barco
Lunghezza: 29 km
Dislivello: 638 m
Tempo di percorrenza: 3,30 ore
Difficoltà: media
Si parte da Barco, nei pressi della chiesa in direzione Borgo. Si segue la strada in leggera discesa prima tra l’abitato e poi in campagna sino a raggiungere la ciclabile che si imbocca in prossimità del torrente Brenta andando verso destra. Poco prima di raggiungere Borgo sopraggiungendo all’incrocio a T anzichè svoltare a sinistra e utilizzare il sottopasso della ferrovia si lascia la ciclabile tenendosi a destra costeggiando una troticoltura e si continua dritti in leggera salita su strada asfaltata. Dopo circa 400 metri si raggiunge un bivio: anziché svoltare a destra per il percorso cicloturistico segnalato si tiene la destra in salita per giungere e costeggiare Villa Dordi. La strada continua in leggera discesa sino a raggiungere dopo circa 600 mt un incrocio. Si tiene quindi la destra e si inizia la salita impegnativa. Al successivo bivio nel bosco si prende a sinistra per la strada asfaltata non collaudata. Dopo una lunga salita si sbuca in loc S. Giorgio e all’incrocio con la SP si prende a destra in direzione Val di Sella (scendendo a sinistra si può rientrare raggiungendo prima Borgo e poi seguendo le indicazioni per la ciclabile). Dopo circa 1,5 km si prende a destra per la strada in salita segnata dal cartello percorso bici. Dopo circa 800 mt di salita impegnativa il percorso diventa sterrato e pianeggiato. In prossimità con il ristorante Legno ci si ricongiunge con la SP. Continuando dritti dopo circa 300 mt si imbocca la strada in salita sulla destra che segna l’inizio del percorso Arte Natura che si segue sino a raggiungere il biotopo e poi immettersi nuovamente sulla strada asfaltata e proseguire a destra. Si supera il Ristorante Carlon e si prosegue dritti seguendo indicazioni Malga Costa (è consigliato visitare la Cattedrale Vegetale a poche centinaia di metri). Si prosegue sulla strada sterrata in leggera salita seguendo indicazioni per Barco. In prossimità del termine del bosco sulla sinistra si trova una cancello/stanga di legno che va superato per poi costeggiare una casa (sulla sinistra). Si prosegue in leggera discesa per 15 mt e sulla destra si imbocca nel bosco una strada forestale che scenda per terminare ad un trivio. Si tiene quindi la sinistra e superato un ponticello si prosegue in salita tenendosi sulla strada principale senza fare nessun tipo di deviazione. Si arriva così, dopo circa 9 km, all’abitato di Barco per raggiungere in prossimità della chiesa il punto di partenza.

Val Sella

Si parte da Barco, nei pressi della chiesa. Si prosegue diritti fino a trovare un bivio, si gira a sinistra e si prosegue in direzione loc. "Lago Morto".
Passato il ponte che attraversa il fiume Brenta si procede diritti e si prende la prima stradina a destra, fiancheggiando l'argine del fiume Brenta, prima del passaggio a livello.
Si continua verso la stazione F.S. di Novaledo, su fondo asfaltato, anche se molto rovinato. Al passaggio a livello si gira a destra e arrivati ad un quadrivio si gira a sinistra, all'abitato di Oltrebrenta.
lI percorso è asfaltato per circa 100 metri; poi inizia lo sterrato. Si arriva fino alla stazione F.S. di Roncegno - Marter, si prosegue per un breve tratto, si attraversa un passaggio a livello, ci si congiunge alla strada per Borgo Valsugana fino al bivio sulla destra, che porta alla Loc. Fontana di Sotto.
Si prosegue fino a Borgo Valsugana e al semaforo in centro si gira a destra per la Valle di Sella.
Si continua su asfalto fino alla Loc. S.Giorgio, per poi proseguire all'Hotel Legno. Più avanti si trova l'Hotel Val Paradiso e poi si arriva a Malga Costa (su sterrato).
Da qui si prosegue su asfalto, anche se molto rovinato. Arrivati ad un bivio si prosegue a sinistra, sempre su asfalto. Si passa a fianco della malga, si scavalca uno steccato e si seguono i segnali SAT "Barco di Levico - 203", percorrendo una mulattiera che, dopo un tratto nel bosco, porta alla sommità di una collinetta panoramica (m. 996).
Si prosegue in basso su tracce nell'erba, passando accanto ad alcuni casolari sparsi, per poi trovare una strada sterrata: la si segue a sinistra per 350 metri, fino ad arrivare ad un crocicchio su un ruscello (m.950).
A questo punto inizia la discesa vera e propria per Barco di Levico (a destra si vede la tabella "caduta sassi") su un tratto accidentato che rasenta un prato con rustici (case Bellis).
Passato un costone, si deve fare attenzione alla pendenza e al fondo insidioso. Ci si abbassa ulteriormente in una valletta solitaria, per trovare ad un certo punto una strada di servizio che conduce alle cave di ghiaia.
Passata la gola si sbuca a ridosso dell'abitato di Barco, vicino ad un maso isolato (m. 571), per tornare al punto di partenza.

19 Giro dei castagni di Roncegno

Partenza e arrivo: Roncegno Terme
Lunghezza: 23 km
Dislivello: 1180 m
Tempo di percorrenza: 2,45 ore
Difficoltà: alta
Si parte dal piazzale della chiesa di Roncegno, in direzione Ronchi Valsugana. Superato l'abitato di Ronchi, sempre sulla provinciale, dopo circa 1 chilometro, a sinistra troviamo un bivio con indicazioni per le Desene, ed altre località. La stradina asfaltata sale tortuosa e passa attraverso prati e boschi di castagni. Si prosegue sempre sulla strada principale senza seguire altre indicazioni. Dopo circa 5 km si segue l'indicazione a destra per il rif. Serot. Salendo sempre su asfalto la strada risulta meno faticosa e si incontrano le frazioni Zurli, Ganarini, Roccolo, Saline. Dopo 11 km, attraversati boschi e prati alpini troviamo un incrocio da cui partono alcune strade sterrate: a sinistra per le Pozze e Serot, a destra per Compo, La Stua, Samona e la frazione Ronchi. Si prosegue per le Pozze su strada pianeggiante per continuare diritti fino al bivio. Passata malga Trenca, la strada scende verso il rifugio Serot, (è attraversata dal sentiero SAT 371), per poi continuare a sinistra verso la località Le Pozze. Dopo alcuni km di discesa, sulla destra si trova l'indicazione per il Lago delle Prese che dista circa 1 km. Al Km 17 troviamo il ristorante alle Pozze, si continua su asfalto fino al bivio al Km 19,6 e si segue l'indicazione per Cinque Valli a destra. Si continua in salita sempre su asfalto per altri 3,5 km fino al rifugio Cinque Valli , per poi scendere dalla ripida strada forestale, a sinistra della malga (sempre su sterrato), fino a Maso Gretti, dove il fondo diventa asfaltato e continua per circa 1 km per poi tornare sterrato. Si passa attraverso la frazione Tesobbo e dopo un tratto misto asfalto-sterrato si può vedere la ristrutturata chiesetta di S. Biagio. Si scende a Roncegno costeggiando il torrente Larganza passando da Cadenzi o da Larganzoni.

Col di Tenna, San Valentino

Percorso Brenta-Tenna-Brenta
Difficoltà bassa
Si parte dal centro abitato di Brenta, piccola frazione di Caldonazzo, e si percorre la strada a sinistra del Colle di San Valentino.
Al lato destro si trova la cappella Regina Pacis ed una bacheca indicante le caratteristiche storiche del Colle e dei suoi percorsi.
Dopo una leggera salita asfaltata inizia lo sterrato che continua pianeggiante all'ombra di acaci e vigneti. Dopo 1,5 Km il percorso offre un bel panorama del lago di Caldonazzo e dei monti soprastanti.
Si continua su strada sterrata che termina dopo circa 2 Km, percorrendo via Campolongo, si gira a destra verso il centro abitato di Tenna.
Dopo un breve tratto in salita, mantenendo sempre la destra, si percorre la strada che porta al Forte dì Tenna. Dal punto panoramico a sinistra del Forte, possiamo vedere la zona di Levico Terme con il lago e tutta la valle.
Si continua per lo sterrato e dopo aver attraversato vigneti e bosco ceduo del Colle di San Valentino ci si trova alla storica chiesetta dagli interessanti affreschi ed architettura medioevale.
Si scende poi attraverso un sentiero fino alla strada asfaltata che porta nuovamente al punto di partenza.

Giro del Casteller

Percorso Serso-Viarago-Brazzanighe-Spinnerei Petri
Difficoltà bassa
Si parte dalla centrale idroelettrica di Serso, si segue il corso del Rio Nero e dopo un breve tratto asfaltato in salita, si gira a destra, fino ad arrivare al paese.
Oltrepassate la chiesa e la piazza, si imbocca una stradina a sinistra, che porta alla chiesa di S. Giorgio; un'altra stradina tra i vigneti porta al "Capitel de la Crosara" ed a Viarago.
Si prende poi la vecchia strada che collega Pergine all'Altopiano di Pinè e dopo un ponticello, al bivio, si gira a sinistra fino ad arrivare all'Osteria al Riposo.
Si attraversa poi la strada provinciale per Montagnaga e si imbocca il "Salesà lonc", un'antica mulattiera, che porta a Brazzanighe.
Dopo la chiesa, si continua seguendo l'argine destro del Fersina fino all'ex filanda Petri.

I piccoli monti della Valsugana orientale

Difficoltà: alta
Si parte dal piazzale della chiesa di Roncegno, in direzione Ronchi Valsugana. Superato l'abitato di Ronchi, sempre sulla provinciale, dopo circa 1 chilometro, a sinistra troviamo un bivio con indicazioni per le Desene, ed altre località.
La stradina asfaltata sale tortuosa e passa attraverso prati e boschi di castagni. Si prosegue sempre sulla strada principale senza seguire altre indicazioni.
Dopo circa 5 km si segue l'indicazione a destra per il rif. Serot. Salendo sempre su asfalto la strada risulta meno faticosa e si incontrano le frazioni Zurli, Ganarini, Roccolo, Saline.
Dopo 11 km, attraversati boschi e prati alpini troviamo un incrocio da cui partono alcune strade sterrate: a sinistra per le Pozze e Serot, a destra per Compo, La Stua, Samona e la frazione Ronchi.
Si prosegue per le Pozze su strada pianeggiante per continuare diritti fino al bivio. Passata malga Trenca, la strada scende verso il rifugio Serot, (è attraversata dal sentiero SAT 371), per poi continuare a sinistra verso la località Le Pozze.
Dopo alcuni km di discesa, sulla destra si trova l'indicazione per il Lago delle Prese che dista circa 1 km. Al Km 17 troviamo il ristorante alle Pozze, si continua su asfalto fino al bivio al Km 19,6 e si segue l'indicazione per Cinque Valli a destra.
Si continua in salita sempre su asfalto per altri 3,5 km fino al rifugio Cinque Valli , per poi scendere dalla ripida strada forestale, a sinistra della malga (sempre su sterrato), fino a Maso Gretti: qui il fondo diventa asfaltato e continua per circa 1 chilometro per poi tornare sterrato.
Si passa attraverso la frazione Tesobbo e dopo un tratto misto asfalto - sterrato si può vedere la ristrutturata chiesetta di S. Biagio. Si scende a Roncegno costeggiando il torrente Larganza passando da Cadenzi o da Larganzoni.

Levico – Col di Tenna

Difficoltà: media
Dallo stabilimento La Taverna in Loc. Lago (Levico) si imbocca la via sterrata che costeggia il lago di Levico chiamata Strada dei Pescatori.
Panoramica e pianeggiante circonda il lungolago, tra alberi che la ombreggiano per tutta la sua lunghezza. Al termine della via si percorrono alcuni metri in salita per collegarsi alla comoda strada sterrata pianeggiante che porta alla frazione Visintainer. Attraversato il nucleo abitato si continua su asfalto e si trova una deviazione (indicazione Lungolago Alberé) a sinistra prima di un ponticello con ringhiere in ferro.
Si continua per una strada erbosa dal fondo sassoso fino ad entrare nel boschetto del Lungolago. Si segue l'indicazione per Lungolago sempre mantenendo la sinistra (e non per Alberé), costeggiando il torrente e dal sentiero si arriva sulla strada sterrata che presenta alcuni tratti in salita e poi in discesa. Si affianca il lago fino alla strada provinciale dopo il tornante. Un'alternativa al percorso si trova al Km 5,6: si prende il bivio a destra (non esistono indicazioni) e si nota subito che il sentiero si alza progressivamente all'ombra del bosco, per terminare alla stanga, prima di immettersi nei frutteti di Tenna. Si prosegue a sinistra prima su sterrato e poi su asfalto per un breve tratto fino all'entrata del paese.
Dal centro di Tenna si prosegue per via Campolongo in direzione Ischia. Dopo un breve tratto, scendendo sulla provinciale a destra, prima del centro abitato, si prosegue per il campo sportivo (si vede l'indicazione) si gira a destra fino al ponte che porta alla frazione Visintainer.
A questo punto l'alternativa per evitare la salita abbastanza impegnativa può essere di girare a sinistra, costeggiare il campo sportivo ed arrivare alla provinciale che da Pergine porta a Levico.
Arrivati alla posizione che sovrasta la frazione Visintainer si gira a sinistra prendendo la strada sterrata che porta al Forte delle Benne evitando ogni sentiero a lato. La strada è facile ed ombreggiata e prosegue per alcuni chilometri, prima di incontrare il maso Lazzeretti (Km 16,4).
A questo punto si trova l'indicazione per il Forte delle Benne a sinistra. La struttura è interessante sia dal punto di vista storico che turistico, per la presenza di diverse aree di sosta attrezzate. Si continua fino alla strada principale sterrata, che porta al maso Lazzaretti ed attraversa il Colle delle Benne. Scesi dalla strada sterrata, davanti ai campi di tennis (siamo a pochi minuti dal centro di Levico Terme) ci si trova al bivio per S. Biagio. Volendo salire per circa 400 metri, si trova l'antica chiesetta dedicata al Santo.
Si ritorna per lo stesso percorso.

Levico Vetriolo Boschetto

Difficoltà: media
Si parte da Levico Terme: si può seguire la provinciale che porta a Vetriolo Terme per un breve tratto fino al bivio con indicazione sulla destra del ristorante Cacciatore, oppure la strada che sale attraverso la località Guizza e porta allo stesso punto.
Si inizia il percorso su strada stretta asfaltata che si inoltra nel bosco.Si continua su strada asfaltata senza seguire altre indicazioni fino a Vetriolo Terme.
Durante il tragitto vi sono alcuni punti panoramici sulla vallata, (possiamo vedere pittoreschi gruppi di baite alpine e chiesette di montagna) e dopo 7 km si trova il bivio per la località Cinque Valli.
Si prosegue sempre su asfalto nel bosco pianeggiante fino all'imbocco della strada che porta a Vetriolo. Si continua fino a Maso Vetriolo Vecchio per poi procedere scendendo alla località Compet.
Di fronte all'Hotel Compet, a sinistra dopo il posteggio, si segue l'indicazione per il sentiero SAT Levico 303. Si continua a scendere su strada sterrata per circa 3 km evitando il bivio a sinistra per poi iniziare una breve salita di 1 km; si scende ancora per alcuni tornanti per ritrovarsi poi di nuovo alla località Boschetto per riprendere la strada dell'andata, su asfalto fino a Levico Terme.
In alternativa si può scendere al primo bivio per il sentiero E5 che si congiunge alla strada provinciale per la Panarotta.

Menador Tamazol

Difficoltà: alta
Si parte da Caldonazzo e si imbocca la strada provinciale 133 di Monterovere.
Passato il torrente Centa, si prosegue a sinistra dove troviamo il bivio per Lochere (ignorano).
Da qui si prosegue avanti in direzione Monterovere, dove la strada inizia a diventare più ripida.
Dalla località Spiazzo Alto si arriva ad una radura e da qui ci si dirige alla seconda stradina di destra, che si immerge nel bosco e sale leggermente mantenendosi sul fianco meridionale del monte Cimone.
Si arriva così al punto più alto del percorso (m.1329), dopodiché si inizia a scendere oltrepassando un bivio con la strada forestale che sale da Malga Laghetto e poi un quadrivio con varie tabelle per raggiungere la località Slaghenaufi, dove si può visitare il cimitero di guerra austriaco.
Su strada asfaltata si transita per la frazione Bertoldi e poi si prosegue verso Carbonare. Passato Lanzino, dopo circa 300 metri di percorso su strada statale per Trento, si gira a destra e si percorre la stradina bianca delimitata da un muro di pietra, dove troviamo i segnali della pace che indicano la via per Caldonazzo.
Volendo si può visitare l'ex Comando austro-ungarico dei Virti.
Il sentiero prosegue comodo ed in lieve salita, scorrendo sull'impervio fianco che domina la Valle di Centa fino ad aggirare un versante ed interrompersi di colpo.
A questo punto il percorso diventa impegnativo e richiede notevole concentrazione per circa 3 chilometri: in particolare è necessario essere dotati di una buona dose di equilibrio perché una caduta potrebbe avere gravi conseguenze; si dovrà essere molto attenti a condurre la bicicletta in un certo modo, per non sbattere il manubrio o i pedali sul pendio a monte.
Arrivati ad una biforcazione, tabelle ben visibili fanno continuare a mezzamontagna, lasciando il sentiero SAI 222 in basso, perché più ripido, per arrivare ad alcuni scoscendimenti rocciosi, da superare attraverso alcuni gradini e dei ponticelli di legno, con la bici in spalla.
Una piazzola panoramica con una panchina, indica che le difficoltà maggiori sono terminate e che si può progredire attraverso un sentiero più largo. Si prosegue verso valle e ad una stanga si prende una strada forestale che passando vicina al Dos Tondo porta al tratto finale. Arrivati ad un quadrivio si prosegue in discesa a destra per arrivare fino alla Pineta e continuare per il centro di Caldonazzo.

Strada dei masi alti

Difficoltà: media
Si parte dal campo di pattinaggio di Canezza, dove c'è un ampio parcheggio.
Il percorso inizia in leggera salita su asfalto (per circa 2 chilometri) e lungo la strada si possono vedere le coltivazioni dei piccoli frutti di S.Orsola. Terminato l'asfalto si continua su sterrato, che si alterna a tratti ripidi ed a tratti in falsopiano. Dopo aver guadato il Rio delle Vergini e superato una salita su selciato, si arriva alla Loc. Clom, dove sono visibili una vecchia segheria alla veneziana ed i resti di un mulino ad acqua; in questa zona si può notare una costruzione in calcestruzzo realizzata dopo l'alluvione del 1966, per proteggere la zona dall'impeto delle acque.
Si prosegue fino al molino dei Masetti, che conserva perfettamente le caratteristiche del manufatto. Da qui si inerpica per circa 100 metri una salita durissima; si gira poi a sinistra e si arriva alla Loc. Masetti, si attraversa la provinciale e si sale fino alla Loc. Borti (sempre su asfalto).
Anche qui possiamo vedere le coltivazioni dei piccoli frutti. Si continua verso la loc. Fontanari, dove il percorso diventa più facile dato che la strada è ora pianeggiante. Da Fontanari si risale la provinciale per circa 200 metri e si continua a sinistra. Al bivio inizia l'ultimo tratto di salita impegnativa. Si continua su sterrato: dopo aver superato alcuni masi e passato il ponte, si scende alla Loc. Lener, dove possiamo vedere un maso diroccato alla nostra destra. A questo punto si gira ancora a destra e si torna nuovamente su asfalto, alla Loc. Mas dei Osti.
Si prosegue nel bosco (su asfalto), si gira a destra per arrivare alla Loc. Moretti e si prende la strada forestale Beverel, per circa 500 metri.
Si gira a sinistra, per arrivare in Loc. Facchini. Da qui si va avanti fino al centro di S.Orsola, dove si può proseguire perla provinciale o scendere in Loc. Clom, come nella prima parte del percorso.

Tour del Salesa’

Da Pergine si seguono le indicazioni per la frazione Zivignago e partendo dalla chiesa si sale lungo una strada selciata, chiamata Salesà, che con una ripida salita porta all’abitato di Falesina, dopo aver passato i masi Sedelle e Faita.
Si attraversa il paese su un tratto di strada asfaltata per poi prendere una stradina pianeggiante che passa nel bosco; si segue per un po’ la strada carreggiabile e dopo una piccola chiesa si trova il Maso Dos.
Si gira a destra per percorrere un altro tratto sterrato che attraversa il bosco. Al quadrivio della "Crosara" si prende a destra, si attraversa Loc. Ciomba e si arriva a Zivignago, da dove eravamo partiti.

Val dei Mocheni

Da Pergine Valsugana si arriva a Canezza lungo la strada provinciale n. 8 "Valle dei Mòcheni".
Ci si porta sulla destra orografica del torrente Fersina. Si prosegue in salita fino ad arrivare a Frassilongo, S. Francesco e S. Felice e si continua girando a destra per una stradina molto ripida e faticosa.
Si arriva fino alla fine dell'asfalto e si gira a destra risalendo la Val Cava. Dopo aver percorso alcuni tornanti, si tralascia una ramificazione sulla sinistra e si supera il rivo (alt.1697), da cui parte il sentiero per il Lago di Erdemolo, per arrivare in quota a 1762 m.
Il percorso continua pianeggiante fino alla località Prati Imperiali. Più in basso troviamo un bivio: si sale a sinistra, si continua fino a superare alcuni masi, per arrivare così ad un tornante della stradina asfaltata proveniente da Kamauz. Si gira a sinistra su sterrato per arrivare a Malga Stoana, subito fuori dal bosco e si percorre la strada, che diventa una mulattiera con fondo abbastanza sconnesso.
Si continua in pianura, percorrendo il fianco della montagna, seguendo le tracce del Sentiero Europeo E5. Dopo aver aggirato un dosso boscoso, si percorre un tratto molto ripido fino alla telecabina "Cima Esi" e si arriva a Vetriolo Terme.
Si gira a destra e si supera l'abitato, si scende lungo la strada provinciale per Levico fino alla Loc. Compet (m. 1383). Si imbocca la vecchia carrozzabile per Pergine a destra (strada provinciale n.12) e si continua la discesa tra i boschi.
Arrivati a Vignola (m.1000) la si abbandona, piegando decisamente a destra verso il piccolo centro di Falesina. Si procede sempre su asfalto (m.932), si superano alcuni masi e al crocicchio si prende la mulattiera selciata a sinistra e si scende.
Il percorso richiede un po' di attenzione, soprattutto in caso di pioggia. Dopo alcuni scorci delle frazioni di Pergine, si arriva a monte dell'abitato di Zivignago, lo si attraversa e ci si congiunge alla strada provinciale, per rientrare a Pergine (m. 480).

N.B. Si può evitare la salita lungo la Vai dei Mocheni sulla strada provinciale imboccando a Canezza la Carrareccia sterrata che fiancheggia il torrente Fersina sulla destra orografìca fino a Palù.

Passo del Brocon

Attraverso i bei luoghi del Tesino, salita lunga e non impegnativa: da Borgo Valsugana in sette chilometri a Strigno (400 metri)da dove si sale verso Bieno, Pieve Tesino e Castello Tesino in undici chilometri (Castello Tesino: 899 metri). Da Castello Tesino si prosegue verso il Passo e proprio appena usciti dal paese, entrando in Val Donega, si affronta il tratto più impegnativo che precede qualche chilometro di frequenti tornanti.
Il Passo, alto 1620 metri, dista 18 km da Castello Tesino e quindi circa trentacinque chilometri da Borgo Valsugana cui si fa ritorno lungo la stessa strada della salita.

Passo Cinque Croci

I duemila metri di quota di questo passo si raggiungono pedalando per quasi venti chilometri da Strigno, in Valsugana, addentrandosi in una selvaggia valle dominata ad ovest dal Lagorai.
Da questo paese, a 450 metri di altitudine, si risale lungo una provinciale fino al rifugio Carlettini, metri 1350, in 14 km. Da qui si prosegue lungo una secondaria che in poco meno di sei chilometri raggiunge quota 2000: la pendenza, come si intuisce, è molto significativa (10% di media) ma con numerosi tornanti.

Bike Marathon Tesino

Il tracciato è veramente impegnativo: 81 km, tutti ciclabili, che richiedono un serio allenamento, ma offrono in due punti la possibilità di tornare alla base con alle spalle un percorso già molto interessante.
Dislivello complessivo: 2650 metri!
Si parte a Pieve Tesino, nella zona degli impianti sportivi, e si muove verso Castello: oltrepassato l'abitato e la Cascatella si pedala lungo la via Romana e su uno sterrato sfiorando il Bus de la lora (una grotta) fino a confluire su una strada, ex-militare, che viene da San Donato.
Si giunge dunque al Passo Broccon e malga Marande 1620 metri, con una quindicina di tornanti: alla malga non siamo ancora a metà percorso, anzi i chilometri faticosamente superati saranno all'incirca venti.
Si scende agevolmente, attraverso Telvagola, Val d'Onega e Alabrea, fino a Lissa (metri 924) e qui, circa a metà strada, si può anche tornare a Pieve.
Chi non è stanco può invece proseguire lungo la strada forestale di Fierollo che porta alla località Calmuco da dove si scende a Castel dei Corni e poi al Lago di Pradellano (circa 18 km da Lissa).
Oltrepassata la frazione omonima del Lago si ricomincia a salire (il Lago è comunque collegato al paese di partenza dalla comoda provinciale) in direzione Cima Lefre (metri 1300, km 7 dal Lago) dove le fatiche non sono finite: una breve discesa porta ai 1050 metri di Pra della Castellana (6 km dalla Cima) ma poi si risale (stavolta la salita è l'ultima) fino al Col delle Bagole (1400 m, 4 km dal Pra).
Giunti a Col delle Bagole si scende fino agli 800 metri di partenza in sette chilometri.

Il tour di cima d’Asta severa attorno al “tetto” montuoso del Lagorai

Tempo di percorrenza: 1° tappa: ore 6 2° tappa: ore 5.30
Difficoltà: itinerario lungo e impegnativo, con dislivelli che richiedono allenamento
Lunghezza totale: 1° tappa: km 56 - 2° tappa: km 62
Dislivello totale: 1° tappa: 2260 m -2° tappa: 2010 m
Note: Nella selvaggia e bellissima Catena del Lagorai, Cima d’Asta (che ne è sottogruppo) svetta inconfondibile ed imponente da ogni suo versante. Questo tour è una vera e propria avventura-esperienza per pascoli e boschi sterminati e quasi sempre deserti. PRIMO GIORNO: Strigno - Passo 5 Croci - Refavaie - Malga Fossernica – Caoria.
SECONDO GIORNO: Caoria - Fiamena - Canal San Bovo - Passo Broccon - Val Malene – Strigno.
Questo severo itinerario si affronta sull’arco di due o tre giorni compiendo un giro completo attorno al Gruppo della Cima d’Asta, nel cuore del Lagorai, la catena di monti più estesa del Trentino orientale. Il percorso segue interamente strade forestali, vecchie strade militari e carrarecce sempre pedalabili, e l’impegno è costituito da fattori quali lunghezza, articolazione in quota, dislivelli che si affrontano. Punti di appoggio lungo il percorso sono il rifugio Carlettini in Val Campelle, la Malga Valcion, il rifugio Refavaie e gli agritur di Caoria in Val Vanoi.

Si inizia da Strigno in Valsugana, imboccando la provinciale per il rifugio Crucolo, che presenta una serie di ripidi strappi; ancora salita fino all’altro rifugio, il Carlettini e quindi al Ponte Conseria. Si abbandona l’asfalto per affrontare la salita fino a Malga Valsorda su una strada forestale nel bosco, e quindi lasciando alla propria destra la Malga Conseria, su terreno sempre più aperto aperto si raggiunge la sella di Passo Cinque Croci da cui si ammira il massiccio di Cima d’Asta. Si continua in piano fino a Malga Val Cion (ristoro) ai piedi delle cime centrali del Lagorai e quindi s’intraprende la discesa lungo la forestale che percorre la Val Cia. Si prosegue ora per affrontare la salita di Val Fossernica (indicazioni): superati tre ponticelli sul rio Coldosè, ad un bivio si gira a destra e si segue una strada forestale nel bosco fino alla Malga Fossernica di dentro. Si prosegue lungo il versante meridionale di Cima Paradisi e improvvisamente uscendo dal bosco poco prima di Malga Fossernica di fuori ci appaiono le cime del Gruppo del Lagorai. Si inizia a questo punto la discesa lungo la strada forestale che scende per Pian del Zot, la Valzanca, Ponte Stel, la Valsorda ed infine permette di Caoria, traguardo di questa prima e faticosa tappa e paese dove è previsto il pernottamento.
Ripartendo si percorre la Valsorda fino al Ponte Stel e qui si imbocca la strada forestale di Malga Fiamena, seguendo l’indicazione per Fiamena – Boalon, caratteristica malga, un vero balcone sul Lagorai. Pedalando per la carrareccia che supera la sommità del crinale per scendere verso Malga Boalon, passando per il Col delle Mede, un bosco ed un grande capitello; prossimo riferimento tappa e Cicona, frazione di Canal San Bovo e quindi il paese. L’itinerario da qui in avanti assume caratteristiche più ciclistiche: s’imbocca la provinciale per il Passo del Broccon che raggiungiamo in 15 k m (6% - 7% di pendenza media) e si prosegue fino a Malga Marande. Lasciatre sulla destra l’indicazione per Malga Cavallara e la deviazione, si inizia la discesa (su asfalto) verso la Val Malene. Oltrepassiamo il Campeggio Val Malene e dopo la Colonia Degasperi ad un bivio seguiamo le indicazioni per la località Spiado, un balcone panoramico con belle vedute sull’Altopiano del Tesino la Valsugana e la Catena dell’Ortigara - Cima 12. L’ultimo tratto in discesa ci porta al laghetto di Predellano e da qui alla provinciale che si segue in discesa fino a Strigno.

Nell’affascinante valle dei Mocheni fra i mille colori del Lagorai

Tempo di percorrenza: ore 4.30
Difficoltà: itinerario impegnativo per il dislivello
Lunghezza totale: km 50
Dislivello totale: 1670 m
Note: Sulle pendici delle montagne che coronano la terra ricca di storia e tradizioni d’una delle popolazioni minoranza etnica del Trentino.
La Valle prende nome dai suoi abitanti, I Mocheno-Cimbri, popolazione di antichissime origini che qui arrivò ancora nel Medioevo quando sul territorio c’erano numerose miniere di metalli da sfruttare. Fino a pochi decenni or sono, la gente della Valle dei Mocheni ha vissuto per secoli condizioni di isolamento pressochè totale: e questa situazione, ha permesso il tramandarsi di lingua, usi e tradizioni di generazione in generazione. Oggi i Mocheno Cimbri sono una delle minoranze etniche del Trentino tutelata con legge della Regione Autonoma Trentino Alto Adige; in valle è attivo un Istituto Culturale Mocheno Cimbro - museo e centro di documentazione della minoranza etnica – ed a memoria dell’antico lavoro nelle miniere dei mocheni, è stata riattata con sapiente lavoro una miniera che è affascinante visitare nel corso dell’estate.

Meritava una digressione, questo piccolo mondo testimonianza d’un secolare vissuto. Il nostro itinerario prende le mosse da Pergine capoluogo della Valsugana della quale la Valle dei Mocheni è una laterale e nel primo tratto si svolge su strada asfaltata attraversando gli abitati di Canezza, Frassilongo, Fierozzo. Poco prima di raggiungere Palù del Fersina, all’estremo della valle, si devia su una ripida strada prima di un ponte (indicazione per Val Cava - Passo della Portella) e ignorando le diramazioni la strada forestale prosegue fino ad un punto panoramico sulla valle. Si procede su un comodo sterrato lungo le pendici del Monte Gronlait fino alla località denominata Prati Imperiali, con caratteristici masi.

Al successivo bivio sulla destra si prosegue fino a raggiungere i casolari di Malga Stoana, in vista della Panarotta; la strada ora propone una bella discesa e dopo un ultimo rustico si svolta a sinistra puntando ai prati della Bassa, ampia distesa che è anche il punto più elevato dell’itinerario a quota 1834 metri. Su una strada bianca si scende verso Malga Masi, e quindi a Vetriolo Terme. Si prosegue sulla provinciale verso Levico fino alla località Pontet dove si imbocca la strada per Vignola Falesina – Pergine (indicazioni). All’altezza di Vignola si devia per le case di Falesina (tabella) e per una mulattiera selciata si sbuca dal bosco all’altezza di Zivignago. Poi in breve, a Pergine Valsugana.

Tesino 1

Il primo itinerario proposto per scoprire il fascino dell'altopiano del Tesino è il giro di Spiado (contrassegnato dal colore viola), un percorso che si snoda per due terzi su strade sterrate e per i restanti 6 km su asfalto.
La partenza è posta in località Molini, nel parco fluviale del torrente Grigno, situata a poche centinaia di metri da Castello Tesino. Da Molini (808m) parte la strada che attraversa la suggestiva val Malene, racchiusa tra i dirupi del monte Silana e della Rocchetta; al maso Tessarolo l'itinerario propone una deviazione verso i 1200 metri di S. Antonio che precedono di poco la zona della Torbiera dei Mughi.
Si giunge al rifugio Spiado, che può essere utilizzato come punto di sosta vista la sua collocazione che lo situa a metà percorso. Dal rifugio si prosegue lungo il sentiero 365, che porta verso Calmucco e il Maso Beccaro per scendere poi a Prà Sera, costeggiando diverse sorgenti lacustri.
Si attravesa zigzagando in discesa il pendio che porta alla piana di Pradellano, oltrepassando ben quttro differenti masi. Giunti a quota 877m, quasi sulle rive del lago di Pradellan, si offrono ai bikers due possibilità: l'una consiste nel proseguire verso il piccolo paese, per agganciare l'itinerario di Monte Lefre e Monte Mezza, l'altra consiste invece nell'imboccare la strada asfaltata che porta, mediante alcuni km di falsopiano, dapprima a Pieve Tesino, poi nuovamente a Molini. La seconda opzione allunga l'itinerario di circa 3 km.

Tesino 2

20,5 chilometri suddivisi in due tratti di salita e due di discesa permettono di esplorare il limite roccioso dell'altopiano del Tesino, che visto dalla Valsugana sembra un'inespugnabile parete.
La partenza del nostro itinerario è Pradellano, il piccolo borgo che percorrendo la statale anticipa i centri maggiori. Lì terminava l'itinerario precedente (il giro di Spiado), che può essere unito a questo e agli altri che andremo a descrivere in modo da creare un lungo anello che circumnaviga l'intero altopiano.
Veniamo al percorso: salendo sul costone che dà modo di osservare dall'alto la strada statale di accesso al Tesino si raggiunge in costante salita il monte Lefre, i cui 1305 metri dominano l'ampia conca della Valsugana. Il sentiero passa poco sotto la cima, che può essere raggiunta a piedi, e tocca il Rifugio omonimo, punto di ristoro dell'itinerario.
Si resta in quota, guadagnado qualche metro mentre si aggira la Forca, per poi scendere verso Val delle Fontane, attorno al costone di Cima la Presa. Da lì riprende la salita lungo il sentiero 397 in direzione del Monte Mezza (detto anche Cima Lasta). La vetta del monte è raggiungibile grazie ad una deviazione che richiede di abbandonare al bici, il nostro itinerario infatti prosegue diretto verso il col delle Bagole situato a 1458 metri, altro balcone che aggetta sulla sottostante Valsugana. Costeggiando il Monte Cismon e le Pale della Caldiera, si scende verso i colli del Latte e della Mattiola, per svoltare infine, sempre in discesa, verso la meta del giorno: il paese di Cinte Tesino. Lungo quest'ultimo tratto di strada è interessante fermarsi il località Prati, a quota 1070 metri, per visitare la graziosa chiesetta alpina (indicata nelle carte).
Per chi desidera percorrere in bici solo questo itinerario è consigliabile lasciare l'auto a Pieve Tesino, paese che può fungere da partenza e arrivo; in tal caso l'itinerario si allunga di circa 4 chilometri (due all'inizio e due al termine del percorso).

Tesino 3

28 chilometri e un dislivello complessivo di 1.580 metri sono i numeri che contraddistinguono il giro del Monte Agaro, un altro itinerario per MTB predisposto dalla Comunità Montana del Tesino (Trentino).
Punto di partenza e di arrivo è il paese di Castello Tesino, località che funge da capoluogo dell'altopiano.
Ecco l'itinerario: si segue per un breve tratto la strada asfaltata che conduce a Passo Brocon, per poi abbandonarla in favore di un altro tracciato che attraversa, a partire da quota 921, il parco della cascatella e la valle Rodena. Si costeggia l'altura del Belvedere e si prosegue in direzione della Fontanella, sui pendii del Fiorin.
Poco più avanti si giunge al raccordo con il giro di Lamon, punto che corrisponde all'apertura delle note Grotte di Castello Tesino.
Si tratta di anfratti, visitabili in compagnia delle guide, ricchi di vere e proprie sculture naturali create dai secoli e dall'incessante scorrere dell'acqua.
Ritornati alla luce del sole, si prosegue lungo la strada che conduce al Passo Brocon, risalendo più decisamente i pendii di Pala Sfenta e del Monte Gorgantile.
Il passo è collocato ad oltre 1600 metri ed è raggiunto anche da una strada asfaltata percorribile in automodile. Sul pianoro del colle sono presenti due alberghi, che possono fungere da luogo di ristoro per i biker che percorrono l'itinerario del Monte Agaro, ed un sentiero naturalistico che presenta le specie floreali presenti sul colle.
Si lascia il passo seguendo la strada asfaltata in direzione Castello Tesino fino a malga Marande. Da qui parte una funivia che risale le pendici del monte fino a quota 1900 metri, dove è situato lo chalet Monte Agaro; da esso parte un sentiero che in breve tempo conduce ai 2072 metri della vetta, vero balcone panoramico proteso sul Tesino.
Accantonata l'escursione che ha par meta la cima, a malga Marande si lascia l'asfalto per l'itinerario che scende attraverso il Prà del Capitano, verso il Colle del Simon e la Val Donega.
Giunti al Maso Ulivo, sulle sponde del torrente Grigno, non resta che percorrere la splendida Val Malene fino alla località Molini, dove ci si immette sulla Strada Provinciale del Tesino che porta al punto di partenza.
Ricordiamo che presso la località Molini è situata la partenza del giro di Spiado (itinerario 1) e che a Cinte Tesino, distante solo 2,5 chilometri da Molini, termina (o parte) il giro di Monte Lefre e Monte Mezza (itinerario 2). Inoltre a Castello Tesino parte ed arriva il giro di Celado.

Tesino 4

Il giro di Celado si sviluppa lungo 11,5 chilometri e calca prevalentemente strade forestali con fondo sterrato. Anche il dislivello, come preannunciato, è piuttosto ridotto: si tratta infatti di 800 metri circa.
Partendo dalla località di Celado, situata a 1166 m s.l.m., si percorre un itinerario breve ma di grande soddisfazione che rappresenta anche la chiusura del più ampio anello per la MTB che corre attraverso tutto l'altopiano del Tesino.
Accanto al ristorante "Ai larici" e nei pressi del centro sismologico parte al strada forestale che sale costantemente verso il passo della Baia, traguardo della precedente tappa: il giro di Lamon.
Giunti ai suoi 1170 metri si svolta a sinistra verso Pregardon ma, prima di giungere a questa località, si svolta nuovamente a sinistra. Cominciano qui i tornanti che portano ai prati sommitali del Monte Picosta su cui si trovano diverse baite.
Si può sostare sui pascoli o, preferibilmente, in vetta (che si raggiunge a piedi in brevissimo tempo) visto il meritevole panorama che da lì si apprezza.
Rimontati in sella si dà inizio alla divertente e lunga discesa che, costeggiando le pendici del monte, porta dapprima ai tornanti della Vallarga e poi alla meta del nostro itinerario: Castello Tesino (870 m).

Tesino 5

Tra il passo della Baia (1166 m) e le Grotte di Castello Tesino (870 m) si trovano 35 chilometri di natura, libera da vincoli e pertanto bella, da esplorare in sella alla propria mountain bike.
Il percorso, come già anticipato, è il più periferico e il più impegnativo tra quelli proposti dalla Comunità Montana, ma la sua inaccessibilità non è poi così assoluta: con la dovuta pazienza e qualche sosta in più lo si può apprezzare e legare in un più ampio tour di scoperta del Tesino.
L'inizio è collocato nella già nota val Nuvola, presso le visitabili Grotte di Castello Tesino. Da lì parte una strada non asfaltata che segue, sulla sinistra, il corso del torrente Senaiga fino a Sartor, località che sovrasta la Grotta dell'Acqua Nera. Abbandonato lo scrosciare del giovane corso d'acqua, si prosegue diretti verso San Donato, un piccolo borgo situato a 900 metri circa che può ospitare una prima sosta.
Seguendo lo zigzagare della strada si risale la val di Campo sino ai 1250 metri della Baita Tabià. E' d'obbligo una sosta per apprezzare la vista sulla sottostante Valdalagna.
La strada ora scende decisa con ampi tornanti verso Lamon (593 m), paese situato a poca distanza dal Lago di Senaiga e raggiunto dalla statale che sale dalla Valsugana. L'itinerario prosegue verso Rugna e Costa risalendo la val Senaiga e giungendo, poco dopo la località La Valle (511 m), al ponte sul teorrente omonimo. Una strada più ampia segue il corso d'acqua oltrepassando il Molino Tomasoli fino a ritornare, ma sulla sponda opposta, alle propaggini del lago Senaiga.
La strada si biforca e il nostro percorso richiede di percorrerne il ramo che sale per tornanti verso l'abitato di Arina (760 m), possibile luogo di sosta.
Si prosegue sempre in salita costeggiando due luoghi di culto, la Cappella Garavaggio e il Cristo della Scala, e attraversando orizzontalmente il versante ovest del colle di Tei fino a raggiungere l'Osteria Cavalesa (1045 m).
Si passano l'abitato di Case Totti e la sorgente Spigaroi prima di arrivare alla meta dell'itinerario, il Passo della Baia, dove si incontra l'anello percorribile in MTB del monte Picosta.




Passione per la montagna




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