Storia dello snowboard

Il primo esempio documentato di rudimentale snowboard risale al 1929, quando Jack Burchett, un costruttore di slitte, tagliò un pezzo di legno piatto con dei lacci di stoffa per i piedi. Pare che anche gli Slavi si lanciassero lungo i pendii disponendosi trasversalmente su degli sci piuttosto larghi e lunghi. Ma la vera patria dello snowboard ha origini negli U.S.A., nel Michigan. Nei primi anni '60 Sherman Poppen, per far giocare i suoi bambini, incolló assieme due sci con l'idea di riprodurre un attrezzo simile al monoscí che stava giá diffondendosi tra gli sciatori piú pazzi. Poppen, vedendo i ragazzi che si disponevano sulla tavola come i surfisti da onda, battezzò il modello "Snurfer". Poppen prese allora un surf da onda e lo elaborò montando dei bordi metallici e progettando un attacco per i piedi. Quindi registrò il nome e cedette i diritti alla ditta Brunswick, la ditta per cui lavorava e che si occupava della costruzione di piste da bowling, quindi incominciò a produrre in serie lo Snurfer. Queste tavole giallo-nere di legno compensato fecero il giro degli Stati Uniti ed una di esse arrivó tra le mani di Jack Burton Carpenter che, allora quattordicenne, cominció ad elaborare lo Snurfer per migliorare le sue prestazioni agonistiche. Burton proveniva dalla scuola dei surfisti d'onda e incominció a produrre surf da neve nel 1977. Questi modelli somigliavano molto allo Snurfer di Poppen; si diversificavano un po' per il fatto che essi erano stretti come un monoscí, costruiti di legno di acero laminato, con gli attacchi di gomma regolabili e muniti di una superficie antisdrucciolo. Con un nuovo prototipo Burton sorprese tutti vincendo molte gare.
Anche D. Milovitch, un ingegnere di New York ispirato dal surf d'onda, fabbricó alcuni evoluti prototipi di tavole da neve e registró il brevetto di queste soprannominandole "Winterstick". Queste tavole furono costruite dapprima in legno resinato, ma la loro fragilità consiglió di fabbricarle con un'anima schiumata racchiusa tra laminati in fibra di vetro e con base in p-tex. Le enormi spese per produrre tali sticks non furono ricompensate altro che da una unanime positiva critica, e purtroppo il costo di tali tavole si riveló troppo alto per invogliare le masse a gettersi nell'avventura dello snowboard.
Vi fu un terzo pioniere della produzione di snowboard, e risponde al nome di Tom Sims, commerciante di skate-boardes e tavole da onda. Lavorando nel suo garage con l'amico Chuk Barfoot, iniziò a produrre tavole di plastica sagomata e incollate ad una base da skate, e le chiamò "Ski-boardes". Più avanti introdusse una fibra molto simile al Winterstick, con la differenza che era munita di una pinna centrale di alluminio flessibile. Ma ciò non servì a vendere molte tavole, ma Sims non si diede per vinto e cominciò a sperimentare legno e lamine. Sagomó la tavola ispirandosi come forma al monoscí, mantenendola peró piú stretta e meno sciancrata. La costruzione di questo modello fece nascere una forte polemica con Jack Burton che accusó Sims di aver copiato i suoi giá affermati snowboard. Nei primi anni '80 comparvero le prime competizioni, e da allora lo snowboard iniziò a conquistare le masse anche se il modello della tavola era ancora molto diverso da quello degli '90, nonostante fossero inventati nuovi tipi di attacchi. Per la veritá negli anni settanta vi era giá stato chi dello snowboard sembrava aver capito molto, Robert C. Weber. Il suo progetto di snowboard, brevettato nel giugno del 1973 e descritto nei minimi particolari con dovizia di schizzi e disegni, precorre il progetto di uno snowboard di ottimo livello degli anni novanta in quanto vi é indovinata la distribuzione delle masse, la sciancratura, la posizione dei piedi, l'angolazione di questi rispetto all'asse della tavola, la cui assimmetricitá ricorda molto da vicino quella delle odierne tavole da competizione. Il progetto di Weber era perció quello di un ottimo snowboard dell'ultima generazione, ma purtroppo non ebbe successo perché l'ideatore non trovó nessuno che lo aiutasse a metterlo in produzione. Questo fu un vero peccato perché, se fosse andata altrimenti, lo snowboard si troverebbe oggi vent'anni piú avanti.
Quelli che fecero una vera fortuna vendendo gli snowboard furono Sims e Burton che, dopo il primo periodo giá citato di tentativi falliti, incominciarono a puntare gli occhi sul vastissimo mercato europeo (ebbe successo specialmente in Francia) e sfruttando la commercializzazione dei propri modelli, riuscirono a migliorarne la qualità.
Nel 1994 lo snowboard entra nel programma dei giochi olimpici invernali.




Passione per la montagna




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