Valle del Chiese, Lago d'Idro, valle Sabbia

Monte Stino

Raggiungere Capovalle da Idro è una salita impegnativa (10 km per 700 metri di dislivello) ma pedalabile.
Da Capovalle si può attaccare la salita verso il Monte Stino (circa 400 metri di dislivello): breve ma sempre intensa ed a volte veramente erta. La località raggiunta offre la possibilità di visitare una chiesetta degli Alpini ed il Museo dei reperti bellici della Prima Guerra Mondiale.
I km percorsi, una volta tornati a Capovalle, saranno 10. Evitare le ore centrali della giornata è una scelta opportuna in quanto in tali ore si rischierebbe di pedalare con il sole sul collo.

Piccoli borghi di montagna

Da Idro si scende verso Brescia pedalando a fianco di scoscese pendici di monti fino a Lavenone dove si devia per Presegno (in cima al rettilineo in salita).
La strada sale a fianco del torrente Abbioccolo fino a raggiungere, tra pendenze varie, i 1000 metri di Presegno. Tappa successiva è Bisenzio oltre il quale si sale ulteriormente fino ad una pozza d'acqua sulla destra della strada e dove incomincia la discesa che attraverso Onodegno (proseguire diritto) porta sino a Vestone, da dove si risale a Idro lungo la statale 237 del Caffaro.
Variante è la salita di Casto (411 metri), da imboccare a Vestone, che porta a Briale e poi (bivio a dx) a Mura (691 metri), un interessante paesino dove aveva sede la Pieve di Savallo. Si prosegue attraverso boschi di faggi in saliscendi sino a Pertica Alta (nome che deriva dall'unità di misura in uso sotto la dominazione veneta).
Salita ancora per giungere ad Odeno (925 metri) e poi discesa su Vestone da cui si rientra a Idro lungo la statale 237 del Caffaro.

Capovalle e Valvestino

Questa strada è poco frequentata e, dato il clima temperato, si può percorrere da maggio ad ottobre. Idro, a quota 385 metri, è il punto di partenza prescelto e da questo paese si raggiunge Capovalle (frazione Vico) dopo soli 11 km di impegnativa e costante salita.
Un'attenzione particolare va prestata all'inizio della salita quando la strada entra in galleria per circa 200 metri: illuminazione nulla.
Se questa salita risulta insufficiente si può proseguire e scendere fino al bacino artificiale di Valvestino (a metri 503, km 7) oppure tornare indietro e risalire verso Passo Cavallino della Fobbia (metri 1080) per poi dirigersi verso Vobarno o Treviso Bresciano e tornare ad Idro lungo la statale del Caffaro.

Tra i monti dei laghi d’Idro e di Garda

Partenza in quota: da Capovalle si scende verso Moerna e poi in piano in direzione di Persone. In questo centro abitato ha origine il tracciato sterrato (prima in salita poi in discesa) che conduce al Ponte Franato (km 10.5, metri 900) attraversando località Premaus.
La direzione, comunque sempre facilmente intuibile, è indicata anche da alcune frecce in legno. Si arriva in salita a località Pilaster (1.271 metri) e si prosegue verso Costa: il percorso è in saliscendi fino a diventare sostanzialmente pianeggiante. Successivamente si riprende a salire su fondo molto sconnesso giungendo al Passo Puria, punto più alto del percorso (metri 1400 circa, km 20).
Discesa per diversi chilometri oltrepassando Passo Scarpapè, Passo d'Ere e Passo della Colomba sino a giungere alla Bocca Paolone: un trivio a mille metri di quota e privo di indicazioni (è l'unico incrocio lungo il percorso, ma ci vuole attenzione per individuarlo, soprattutto se si transita in velocità).
A Bocca Paolone (km 28) si abbandona lo sterrato principale deviando a destra in piano. Duecento metri di piano ed incomincia una lieve salita che precede una nuova e ragguardevole discesa tecnica con qualche tornante cementato.
Si giunge in una stretta valle dove la strada spiana e corre parallela al torrente Droanello. Improvvisamente la strada si congiunge con la provinciale che corre da Valvestino a Capovalle. Mancano sette chilometri per terminare il bel percorso: in totale sono 42, di cui solo 12 asfaltati.

Passo Cavallino della Fobba

Questa zona, come altre del Bresciano, per la sua tranquilla quiete sembra una sorta di oasi in quanto è effettivamente poco distante da centri industriali o di transito che poco hanno a che fare con i monti ed i luoghi in cui sono inseriti.
In particolare, Treviso Bresciano si raggiunge da due vie, di cui la prima è una deviazione dalla strada di Capovalle.
Oltre che dalla strada per Capovalle, questa località si raggiunge pedalando da Idro verso Trebbio, prima, e Vico, poi, per circa 10 km. L'altitudine raggiunta è di quasi 1100 metri, un dislivello di 700 metri colmato con una pendenza del 7% circa.
Nei pressi del Passo dove si può salire sino alla Chiesetta degli Alpini o il Santuario Rio Secco, già verso Capovalle.

Quattro laghi

Itinerario molto lungo (120 chilometri) ed impegnativo, ma estremamente affascinante in quanto passa per la gola che porta in Val di Ledro, percorre tutta la bella valle di Ledro, scende e costeggia il Garda e rientra attraverso Valvestino dove si trova un bel lago artificiale, molto simile ad un fiordo norvegese.
Da Idro (385 metri) si costeggia il Lago per tredici chilometri di saliscendi fino a giungere a Lodrone: in sei chilometri si è a Storo (metri 409), paese dove finiscono i saliscendi ed incomincia la salita vera.
La salita è lunga dieci chilometri anche se le pendenze più impegnative sono concentrate nei primi quattro chilometri. Il passo d'Ampola (km 0, metri 770) si scollina e si incomincia a percorrere la bella Valle di Ledro: al km 5 si incontra Tiarno, all'8 km Bezzecca, paese dove Garibaldi su ordine del Re d'Italia rinunciò alle schermaglie con gli Austriaci ("Obbedisco"), al km 14.5 si è a Molina di Ledro (il lago si può costeggiare anche a destra, su strade poco frequentate) dove incomincia la discesa più seria (attenzione alle gallerie) lungo strade oggi poco frequentate data l'apertura della galleria Riva-Biacesa.
Riva (79 metri) è raggiunta al chilometro 25.
Incomincia ora la Gardesana, la strada che lambisce il lago e che si percorre per circa 35 chilometri di saliscendi sino a Torri del Benaco.
A Torri si può prendere il traghetto che porta a Maderno, sulla sponda bresciana.
Da Maderno si risale sino a Gargnano (km 8) dove si gira a sinistra per Capovalle. La salita è molto panoramica e non troppo dura e conduce sino a Navazzo (500 metri, km 8) dove si scende per qualche chilometro prima di incontrare il Lago di Valvestino (tredici chilometri da Navazzo alla fine del Lago) e riprendere di nuovo a salire per gli ultimi quattro chilometri che portano a Capovalle (metri 1000), piccolo paese da cui in dodici chilometri si è ad Idro.

Forte di cima Ora

Da Anfo un itinerario che misura in totale ventisette chilometri e che porta sino ai pressi del Passo Maniva (raggiungibile) e precisamente al Forte di Cima Ora.
Si segue la strada che dalla statale del Caffaro prende a sinistra in direzione di Passo Maniva poco a monte dell'abitato. La salita, per mtb, si può dividere in tre tratti sostanzialemte di uguale lunghezza: il primo corre nei pressi del Torrente Re e si presenta abbastanza tortuoso, più lineare il secondo tratto che sale con costanza prima dell'ultimo tratto di salita che colma quattrocento metri di dislivello con una serie di tornanti.
La salita misura dunque tredici chilometri e, faticosa, offre panorami sul lago e scorci sulla natura selvaggia delle valli attraversate. Da segnalare il Santuario di Santa Petronilla costeggiato nella prima parte della salita e lo stesso Forte di Cima Ora, meta dell'escursione, ubicato in una strategica posizione a dominio delle valli sottostanti.

Tre passi

Da Valle Dorizzo (metri 1200) si sale lungo la strada asfaltata sino alla località Gaver (4.5 km, metri 1500) nei pressi degli impianti di risalita. Dietro un bar nei pressi di un albergo (Blumone) si trova una strada sterrata che sale verso la malga Bruffione (km 10, metri 1900). Lo sterrato non è durissimo e si presenta ampio.
Nei pressi dello slargo in corrispondenza della malga si mantiene la sinistra costeggiando la costruzione dove trovano ricovero gli animali.
Ha inizio una traccia costruita durante la Prima Guerra Mondiale che porta sino al Passo di Bruffione (metri 2200, km 12.7). I tornanti sono ampi e regolari, quasi tutti ciclabili (esiste però qualche breve tratto franato).
Al Passo si prosegue a destra percorrendo un sentiero in leggera salita giungendo in breve al Passo Brealone (km 15), dove il tracciato si porta dietro il costone che domina i laghetti di Bruffione.
Si scende leggermente per qualche decina di metri imboccando un sentiero verso destra: anche in questo tratto la mulattiera militare ha ben assorbito il passare degli anni.
L'unico tratto non ciclabile si ha nella salita che si deve fare per oltrepassare la montagna: ripreso a pedalare si giunge a Passo Cornelle (metri 18.5, km 18.5) da dove si ritorna a malga Bruffione (strada sconnessa ma percorribile).
Lungo la via dell'andata si rientra a Valle Dorizzo: in totale trentuno chilometri, sterrati al 60%.

Bocca Cocca

Itinerario interessante sui versanti del Lago d'Idro, lago che si domina con scorci spesso ineguagliabili.
Punto baricentro del percorso è Anfo: si pedala in direzione di Ponte Caffaro ed entrati in Trentino (ovvero attraversato il Ponte) si raggiunge Baitoni (km 11), sulla riva opposta del Lago.
Si sale verso Bondone (km 15.5, metri 700): la strada è lunga una manciata di chilometri, ampia e tortuosa. Sull'ultimo tornante si nota una scritta su un cartello in legno "strada della Calva", ed è questa la direzione da seguire.
La strada entra nelle valli retrostanti il lago descrivendo delle rientranze che riportano alternativamente a sbalzo sul lago o nel fondovalle. La traccia mantiene una pendenza media e sempre ben ciclabile.
Giunge infine su uno spiazzo a circa 1000 metri di quota: si oltrepassa un gruppo di case in direzione sud. La strada diviene sentiero ma sempre ciclabile.
Il percorso diventa ora più "complicato" ma divertente e panoramico: alcuni tratti, sino a Bocca Cocca, diventano impraticabili e costingono a scendere dalla bici.
Giunti a Bocca Cocca (1320 metri, km 25) si oltrepassa la catena dello Stino fino a confluire in uno sterrato pianeggiante ed ampio.
Si pedala verso destra, senza incertezze, su una strada molto regolare. Si oltrepassa una deviazione sulla destra osservando al di sotto Moerna: la traccia è ottima con lieve pendenza e si congiunge con la traccia che sale da Capovalle allo Stino.
Raggiunto l'asfalto non rimane che scendere i circa quattordici chilometri che mancano per arrivare ad Idro e poi, tornati sulla statale del Caffaro, fare rientro ad Anfo.
I chilometri sono 48, poco più di 20 su sterrato, ed il dislivello totale è di circa mille metri.

Passo Croce Domini

Da Anfo (400 metri) il Passo Croce Domini propone una salita di circa 31 km, con un dislivello di oltre 1400 metri.
Anfo è il punto di partenza ideale perchè partendo da questo borgo situato a metà della costa occidentale del Lago d'Idro è possibile scaldarsi pedalando in saliscendi per 4.5 km.
Proprio al km 4.5 si incontra il bivio per Bagolino - Croce Domini: incomincia in questo punto una salita impegnativa ma non difficile di circa sei chilometri che porta progressivamente all'interno della Valle del Caffaro.
Bagolino (730 metri) dista nove chilometri dal bivio del km 4.5: sei chilometri sono di salita, in seguito una veloce discesa di due chilometri porta all'attacco dell'ultimo chilometro di salita verso Bagolino.
Bagolino, km 13, si attraversa in falsopiano seguendo le frequenti e chiare indicazioni per il Passo: la valle oltre Bagolino si fa più stretta ed il sole, nelle prime ore della mattinata, fatica ad emergere. Incomincia invece ad affiancarsi alla strada il torrente Caffaro che con i suoi giochi, le sue rapide e le sue cascate accompagna la strada sin oltre Val Dorizzo, l'ultimo paese della valle.
Oltre Bagolino si sale dunque, con qualche pausa, sino a Val Dorizzo (metri 1200, km 21). Giunti a Val Dorizzo la valle si fa più ampia e soleggiata, la salita continua dolce e pedalabile passando per boschi e pascoli.
Passato Gaver, sede di impianti di risalita, la strada si fa decisamente tortuosa pur rimanendo non proibitiva nelle pendenze.
Tornante dopo tornante si arriva al Passo Croce Domini ed al suo Rifugio, punto dall'eccezionale panorama sulle Alpi Orobie, Valtellinesi ed, in fondo, Svizzere.

Passo Tremalzo

Da Storo si sale lungo una ampia strada fino al Passo d'Ampola (9 km, ma dislivello concentrato in meno chilometri) prima degli abitati di Tiarno di Sopra e di Sotto si svolta a destra verso il Passo del Tremalzo.
In questo primo tratto di salita, con cui si conquista l'Ampola, sono i primi 3.5 i km più duri, appena fuori da Storo si sale con pendenze severe fino ad infilarsi in un profondo canyon che poi, intorno al 8 km, si apre improvvisamente: è la Val di Ledro. La strada fino all'albergo Garda, imboccata come detto presso il Passo d'Ampola, è lunga km 15 e giunge fino a circa 1700 metri di altitudine.
Dall'Albergo Garda, come da altri tratti lungo la ascesa al Passo, è possibile continuare in percorsi più "fuoristrada" per i quali si rimanda alla sezione Valle di Ledro. Soprattutto nel primo e nell'ultimo tratto la strada è molto esposta al sole: è consigliabile percorrerla al mattino per evitare le ore centrali e del pomeriggio in cui il sole può essere troppo caldo.

Pista ciclabile

Il percorso sinora realizzato misura tredici chilometri e prende il via da Condino. Il tracciato segue il corso del fiume Chiese in ambiente agreste. All'altezza di Storo il tracciato si porta definitivamente sull'argine sinistro del fiume sino al Lago d'Idro: nei pressi della località Ponte dei Tedeschi, dove il torrente Palvico si getta nel Chiese, la pista si dirama risalendo a ritroso il corso del torrente sino a Storo.

Val di Concei

Bell'itinerario circolare che si può attaccare dalle più varie località sia del Lago d'Idro, della Valle del Chiese, delle Giudicarie e della Valle di Ledro.
Sono infatti queste le aree toccate dai 54 km di questo itinerario.
Fissiamo Pieve di Bono come punto di partenza, a 514 metri di quota. Si sale in sedici chilometri fino a Malga Cadria, metri 1914: la salita è impegnativa su asfalto e poi sentiero, sempre ripida.
Da Pieve di Bono si seguono le direzioni Por, Forte Carriola e poi Deserta e Malga Ringia (km 12, metri 1400). Nei pressi della malga finisce l'asfalto e si incomincia a salire, con pendenza media superiore al 12%, su mulattiera e poi sentiero pedalabile per ulteriori quattro chilometri.
La malga si raggiunge dopo aver risalito una scala in pietra e costeggiato un laghetto.
Si scende fino a Bezzecca prima su una ripida mulattiera sconnessa (malga Vies, metri 1522 km 25, nove di discesa), su stradina a sfondo bianco oltre malga Vies (sinistra) e poi su asfalto.
Giunti a Bezzecca (metri 700, km 42) si entra sulla statale della Valle di Ledro scendendo a Storo e poi risalendo a Pieve di Bono.
Un interessante deviazione è la discesa a Storo lungo uno sterrato che si imbocca presso il Laghetto d'Ampola: si sale a Malga Stigolo su sterrato e poi su sentiero fino a scollinare.

Monte Stigolo

Lunghezza: km 23
Dislivello: m 1.009 (quota massima raggiunta m. 1.405)
Difficoltà: salita media - discesa tecnica nella prima parte
Bell'itinerario che ci offre dei bellissimi panorami sul sottostante lago d'Idro. Richiede una buona padronanza del mezzo per la prima parte della discesa.
Giunti a Storo (m 396) potremo lasciare la macchina all'estremo est dell'abitato, all'imbocco della valle di Ledro (campi da tennis). Da qui ritorneremo al centro del paese e saliremo verso la chiesa parrocchiale. Costeggiamo il cimitero e continuiamo in direzione della chiesetta di S. Lorenzo. L'arrivo alla chiesetta merita una sosta per godere del bellissimo panorama, dopodichè continueremo sempre su strada asfaltata in direzione di Casina. Da Casina (m 1.106) in avanti la strada continua in sterrato ed al tornante dopo il lungo traverso verso est, a quota 1.405, imboccheremo il sentierino che si diparte sull'esterno in direzione di Malga Stigolo. Discesa
La discesa è decisamente bella e remunerativa e continua fino a intersecare la mulattiera che sale da Bisti. Da qui con veloce discesa su sterrato raggiungeremo la valle di Ledro in corrispondenza del laghetto d'Ampola (m 735). Da qui lungo la strada di fondovalle faremo ritorno a Storo (m 409).

Malga Dosso Rotondo

Lunghezza: km 39
Dislivello: m 1.546 (quota massima raggiunta m 1.942)
Difficoltà: salita lunga, ma non molta faticosa - discesa normale
Itinerario di notevole sviluppo, ma privo di particolari difficoltà. Offre ampi panorami sulle Prealpi lombarde e trentine. Lasciare la macchina a Storo in località Ca' Rossa (m 396) e precisamente nello slargo esistente appena prima del ponte sul fiume Chiese.
Cominciare a pedalare in direzione Tione e circa 200 m prima dell'incrocio di immissione nella statale, imboccare il sottopasso ed inziare la lunga salita con direzione Faserno.
Giunti agli ampi pascoli di Faserno (m 1.436) continuare in direzione di Malga Vacil. I panorami si fanno decisamente ampi e ripagano della fatica fatta e che ancora si sta facendo. Poco prima di Malga Vacil, a quota 1.800, prendere la deviazione sulla sinistra per Malga Dosso Rotondo. La strada ora è sterrata e da Malga Dosso Rotondo (m 1.771) in avanti diventa una mulattiera; continueremo lungo questa, che con delle belle salite ci porterà fino ad intersecare la strada forestale che sale da Malga Capre. Discesa
A questo punto ha inizio la lunga discesa che, in sterrato nella prima parte e poi in asfalto, ci porterà fino a Riccomassimo (m 755), poi a Lodrone (m 402) e quindi lungo la statale di fondovalle fare ritorno a Storo (m 396). Lungo la discesa esistono numerose deviazioni, ma la strada da seguire è sempre la più evidente e non dovrebbe permettere delle indecisioni.

Malga Romanterra

Lunghezza: km 38
Dislivello: m 1.271 (quota massima raggiunta m. 1.715)
Difficoltà: salita facile - discesa facile con brevi tratti a piedi
Itinerario di mezza montagna che ci permette di visitare il bellissimo alpeggio di Serolo e Romanterra. Giunti a Condino (m 444) entrare nel centro del paese e parcheggiare la macchina sulla grande piazza. Da qui prendere subito la strada per Brione che parte proprio dalla piazza. Giunti a Brione (m 896) salire nella parte alta del paese e da qui imboccare la strada per la Val Aperta. Giunti al bivio per la Val Aperta, svoltare sulla sinistra; attraversare gli ampi pascoli di versante e continuare fino a Coldon; qui al bivio prendere la strada sulla destra per Malga Serolo. Da Malga Serolo (m 1.716) la strada continua verso sud nella bella conca prativa, prima in leggera salita, poi in discesa fino a raggiungere Malga Romanterra (m 1.713).
Discesa lungo il medesimo itinerario di salita.

Malga Stabolone

Lunghezza: km 34
Dislivello: m 1.040 (quota massima m 1.829)
Difficoltà: abbastanza faticosa in salita - modesta in discesa
Itinerario che presenta una prima parte di salita su asfalto decisamente faticosa per poi offrire una lunga diagonale a mezza montagna più rilassante e panoramicamente stupenda. Raggiunto l'abitato di Praso (m 789) sarà possibile parcheggiare l'auto nel parcheggio antistante e a lato della chiesa. Prendere la strada per la Valle di Daone e circa 100 m dopo la fine del paese di Praso imboccare la deviazione sulla destra. Qui ha inizo la lunga e faticosa salita (prenderla con calma) che con numerosi tornanti ci porterà fino al piano di Malga Varassone (m 1.532). Ora la strada non è più asfaltata, ma quasi pianeggiante e permette quindi di gustare appieno il bellissimo panorama.Oltrepassate le malghe di Varassone e Rola, in corrispondenza di un guado troveremo un bivio sulla destra per Malga Valbona non consigliabile, perché poco ciclabile. Oltrepassato questo di circa 100 m troveremo una biforcazione: a sinistra per variante a, a destra ora continueremo in salita per giungere, dopo circa km 3.5, alla bellissima Malga di Stabolone di Sopra (m 1.829) la quale ha la caratteristica di avere il pascolo quasi interamente cintato da lastre di granito piantate verticalmente nel terreno.
Discesa: il ritorno si svilupperà per intero lungo l'itinerario di salita.
Variante: Visita alle baite di Staboletto. Giunti al bivio di quota 1.538 svoltando a sinistra, in leggera discesa, raggiungeremo dopo circa km 2.5 l'incantevole villaggio montano di Staboletto (m 1.502).

Malga Avalina

Bell'itinerario che porta a ripercorrere parte delle vecchie strade militari che si inerpicavano sulle pendici del Dosso dei Morti. A sud dell'abitato di Roncone (m 776), a lato della strada statale, si trova la zona industriale. Qui sarà possibile parcheggiare la macchina sull'ampio spiazzo sterrato. Si parte in direzione del centro dell'abitato di Roncone dove troveremo le indicazioni per il rifugio Miramonti. Al primo tornante sinistrorso della strada per il rifugio svoltare a destra con direzione Bondone di Sotto e di Sopra. La strada in questo tratto è decisamente ripida e faticosa. Giunti a Bondone di Sopra prendere la deviazione sulla sinistra (la strada comincia ad essere sterrata). Continuare lungo i numerosi tornanti fino al bivio per Malga Stablo Fresco (variante a); svoltare a sinistra e con breve traversa si arriva a Malga Avalina (m 1.970). Da qui è possibile accedere alla variante b.
Discesa
Proseguire diritti in direzione est e seguire la traccia di sentiero che si snoda negli ampi pascoli (attenzione per i profondi solchi di dilavamento) fino a giungere a Malga Le Pozze (m 1.648). Qui ritroveremo la strada forestale che percorreremo fino al primo bivio dove, svoltando a sinistra, accederemo alla variante c e svoltando a destra continueremo per Malga Spinale e Peschiera. In questo tratto il tracciato è un po' mascherato dalla vegetazione, ma comunque facilmente individuabile. Giunti al bivio per Forte Corno svolteremo a sinistra su strada asfaltata, oltrepassando il bivio per Bedole. Quindi, fatto un tornante, prendere la deviazione in sterrato sulla sinistra che con rapida discesa ci riporterà al pacheggio.
Varianti:
1) Malga Stablo Fresco ( m. 2.078 - A/R Km 3.7) Poco prima di Malga Avalina prendere la deviazione sulla destra e seguire la strada fino alla malga. Ulteriore possibilità di salire al Monte Corona. 2) Salita al Dosso dei Morti (n. 2.183 - A/R Km 4.0) 2) Da Malga Avalina prendere a destra costeggiando il laghetto e seguendo la stradina fino alla stanga. Qui girare nuovamente a destra e seguire la segnaletica del Sentiero della Pace fino alla sommità del Dosso dei Morti. Favoloso panorama a 360°.
3) Discesa a Roncone passando per il Rifugio Miramonti Lunga discesa interamente asfaltata che permette un rapido rientro alla base.
Lunghezza: km 23
Dislivello: m 1.202 (quota massima m 1.970)
Difficoltà: salita lunga, ma pedalabile - media in discesa

Val di Fumo

Lunghezza: km 59
Dislivello: m 1.312 (quota massima raggiunta m. 1.826)
Difficoltà: salita facile - discesa facile
Questo itinerario si sviluppa quasi interamente su asfalto, ma non mancherà comunque di offrire grosse soddisfazioni se non altro per gli splendidi panorami.
A sud dell'abitato di Pieve di Bono (m 514) troveremo un ampio spiazzo dove poter lasciare la macchina.
Da qui partiremo lungo la strada statale in direzione Tione; continueremo fino alla fine dell'abitato di Strada, dove sulla sinistra troveremo la deviazione per Bersone e Daone.
Imboccata questa e raggiunto l'abitato di Daone (m 767) svolteremo sulla sinistra seguendo le indicazioni per la valle di Daone. L'itinerario si svolgerà su tutto il fondovalle di questa, raggiungendo dapprima il lago artificiale di Malga Boazzo ( m 1.230). Continuando raggiungeremo il laghetto di Nudole e quindi l'enorme bacino artificiale di Malga Bissina (m 1.826) che sarà possibile costeggiare fino al suo estremo di monte, da dove a piedi, in circa 1 ora, potremo raggiungere il Rifugio Val di Fumo. Il ritorno si svilupperà lungo il medesimo itinerario di salita.

Rango

Lunghezza: km 17
Dislivello: m 710 (quota massima raggiunta m. 1.167)
Difficoltà: salita facile - discesa tecnica (vero single track)
Itinerario consigliato solamente agli amanti delle discese tecniche dove è necessario avere assoluta padronanza del mezzo. Lungo la statale all'altezza del bivio nord per l'abitato di Cimego (m 474 - deposito di laterizi) svoltare dal lato opposto per la zona artigianale ed il centro sportivo.
Qui sarà possibile parcheggiare l'auto negli ampi spazi esistenti. Attraversare il ponticello sulla condotta forzata dell'ENEL, quindi continuare a salire lungo la strada asfaltata fino a raggiungere gli ampi pascoli in quota di Rango (m 1.169).
Qui finisce l'asfalto e comincia lo sterrato; percorrerlo sempre in discesa fino alla casa più bassa dei pascoli di Rango.
Di fronte a questa, nella boscaglia, ha inizio il sentiero che passando dalla chiesetta di S. Lorenzo ci porterà a Condino. È un sentierino stupendo che merita però la giusta attenzione. Arrivati a Condino (m 444 ), fare ritorno alla zona artigianale di Cimego lungo la statale di fondovalle.

Malga Cengledino

Lunghezza: km 26
Dislivello: m 1.033 (quota massima raggiunta m. 1.831)
Difficoltà: salita facile - discesa facile
Questo itinerario ci porterà a conoscere le montagne ed i pascoli che si estendono a monte di Tione. A nord del paese di Breguzzo (m 798), alle spalle della chiesa, troveremo un ampio parcheggio dove poter lasciare la macchina. Dal parcheggio partiremo imboccando la statale in direzione di Brescia sino a raggiungere il centro del paese dove sulla destra troveremo la deviazione per la valle di Breguzzo. Imboccata questa, continueremo fino al Rifugio Limes (m 929) dove svolteremo a destra per località Le Sole (m 1.382). Alla fine della salita, dove cominica l'altipiano delle Sole, imboccare la deviazione sulla sinistra per arrivare sino al tornante con sbarra (variante a). Proseguire a destra per Malga Le Sole (m 1.490) e Malga Cengledino (m 1.665) dove la strada comincia a scendere sino alla località Zeller (m 1.378). Continuando in discesa si arriva all'incrocio per località Le Sole, dove si svolta a destra per risalire a quest'ultimo sito e fare quindi ritorno a Breguzzo (m 798).
Discesa: da località Le Sole lungo lo stesso itinerario di salita.
Variante: Bivio Malga Le Sole (m 1.490 ca.) a Malga Lodranega (m 1.658). Dal tornante con sbarra svoltare a sinistra per Malga Lodranega (m 1.658). Ritorno sullo stesso percorso.

Piccole Dolomiti

Sono la Corna di Zeno, la cima Melghè e la Corna Blacca le cime denominate Piccole Dolomiti. Si parte da Lavenone (metri 385) in direzione di Presegno: strada facendo si incontrano alcuni pregevoli affreschi ed un ponte sull'Abbioccolo di origine romana. Seguendo le indicazioni si raggiunge Vaiale (km 8, metri 700): alla sinistra della locanda si diparte una mulattiera ripida che si segue senza lasciarsi ingannare dalle diramazioni che conducono ai vari fienili. La ripida salita piega a sinistra e dopo alcuni chilometri porta alla malga Gardo, proprio sotto la Corna Blacca.
Il paesaggio è spettacolare, tipico dell'alta montagna: dalla malga la stradina diviene un sentiero che spesso costringe a scendere dalla bici. Transitati nei pressi di Presegno si accede al Passo Croce (km 13.5, metri 1300), punto di collegamento tra la valle dell'Abbioccolo e le Pertiche.
Inizia la discesa, prima su sentiero poi su strada, che conduce a Paghera, Ono Degno (km 17.5, metri 770) e poi la frazione Beata Vergine.
Qui dopo il lavatoio pubblico ci si dirige verso Levrange (metri 570, km 21): questo borgo è stato fatto scivolare a valle da una frana negli anni '60 ed è patria degli intagliatori del legno, i boscai.
Si scende per duecento metri attraverso Levrange: in corrispondenza di un tornante destro si nota una stradina stretta ed asfaltata che incrocia la strada principale nei pressi di una casa. Si imbocca questa stradina: salita erta, poi un bivio dove si segue l'asfalto sulla sinistra, ancora in salita.
Il tratto successivo eleva sino a circa 1000 metri la quota in un paio di chilometri: qui la strada spiana.
Mantenendo la direzione principale si riprende in breve a salire finchè la traccia si fa sterrata: si entra in un bosco, popolato di boscaioli.
Si avanza sempre elevandosi fino a scorgere in lontananza una strada che sale dal fondovalle. La nuova traccia è la rotabile che sale da Ono Degno: all'incrocio si va verso destra percorrendo due tornanti in salita per portarsi in una valletta. Sulla parte opposta la strada si porta in cima ad un Passo (km 27, metri 1050): è ora di scendere verso Bisenzio, Presegno e giungere infine a Lavenone.
In tutto il percorso misura quaranta chilometri, sterrati all'80%. Il dislivello è di 1500 metri.

Prealba

Itinerario breve, ma impegnativo e vario: i chilometri sono ventitrè ed il dislivello è di 800 metri.
Si parte da Agnosine (metri 500) dove, dall'ufficio postale, si imbocca una vecchia mulattiera che si diparte a sinistra della prima curva della circonvallazione. La salita è non difficile e conduce al Funtani, sorgente famosa nella zona.
La mulattiera diventa più irta e dopo un chilometro incontra la statale: si volta a sinistra e poi ancora a sinistra, verso Casale. Si attraversa questo borgo (km 2, metri 680)e, toccata una fontana recante l'indicazione dell'anno di costruzione, 1636, si risale lungo la sovrastante provinciale da imboccarsi a sinistra.
Dopo qualche galleria e qualche ponte si transita a fianco della Chiesa del Passo del Cavallo e si scende sino ad un'area di servizio. Dopo una ventina di metri si sale per una strada cementata, una salita vertiginosa.
La strada è sterrata dopo un chilometro: circa tre chilometri molto ripidi con fondo ghiaioso separano dal passo della Brocca: il panorama è sulla Valgobbia e nei pressi si trova una Cappella dedicata a due giovani partigiani vittime del regime fascista. Il sentiero si dirama proprio accanto alla cappella: lo si segue percorrendo alcune centinaia di metri bici in spalla salendo sino alla vetta (metri 1250, km 11.5). Si scende ancora a piedi, ma per poco: in bici si arriva al caricatore di San Vigilio, chiesetta poco più in alto del sentiero.
Si scende in picchiata alla piana di Lò e poi a Pieve di Bione (km 18, metri 630): alla prima casa del paese si gira a destra lungo la mulattiera fino alla località Salto.
La strada si slarga e si accosta ad un torrente: si vede sull'altra riva una salita. Si guada allora il corso d'acqua e si sale lungo la mulattiera. Si giunge ad un bivio dove si prende a sinistra verso Sant'Andrea, frazione di Agnosine.
Da qui si entra in Agnosine.

Monte Dusone

Un itinerario da 1220 metri di dislivello distribuiti su 38 km di percorso attraverso i due versanti della Valle del Chiese: attraverso i vari paesi della Val Sabbia si giunge verso la cima del Monte Besume, punto panoramico.
Il percorso è diviso pressochè a metà tra sterrato ed asfalto.
Si parte da Odolo (metri 380)percorrendo la statale del Caffaro che sale a Preseglie e poi scende a Barghe. Si prosegue deviando a destra per Provaglio Valle Sabbia, una salita lunga e regolare. Si sale attraversando Provaglio di Sotto (km 11, metri 550) per giungere alla frazione alta, a circa 800 metri di quota.
Nell'abitato si nota una deviazione indicata da una chiara freccia gialla con la scritta nera che porta la dicitura LA LAF.
Si segue tale indicazione su una nuova traccia cementata.
Dopo qualche decina di metri si presenta un bivio, con una salita frontale ed una deviazione laterale che entra in piano. Si sceglie quest'ultima nuova direzione sulla traccia che sovrasta l'abitato di Arveaco.
Il primissimo tratto non è severissimo, ma dopo circa 500 metri la salita comincia ad evidenziarsi. La strada cementata aumentando sempre la pendenza e con un ultimo deciso strappo giunge in un pianoro erboso caratterizzato da tre cascinali.
Sulla sinistra, elevando lo sguardo, si nota la cima del Monte Besume, sede di una chiesetta alpina. Si prosegue lungo l'unica traccia percorribile, che si restringe sino a diventare un sentiero, in salita.
I loghi tricolori marcano la traccia, che a volte costringe a scendere dalla bici. Un breve tratto non ciclabile e poi si arriva ad una chiesetta edificata in onore della Resistenza Partigiana.
La cima è molto vicina (km 16, metri 1050), e può essere raggiunta a piedi per poter ammirare il panorama. Si prosegue lungo il sentiero piano che entra nel bosco accanto alla cappella lignea.
Si dovrà proseguire pedalando in piano per un breve tratto evitando una prima deviazione che scende a sinistra ed imboccando la seconda che si trova sul percorso, proseguendo per poche centinaia di metri sino ad uscire dal bosco e poi, scendendo per il pendio erboso, fino al passo sottostante.
Il sentiero si fa più largo: proseguendo sul versante opposto si sale seguendo ancora i loghi tricolore. Si raggiunge un capanno di caccia, lo si lascia a sinistra e si scende per il pendio sottostante dove il sentiero si fa più accidentato rendendo la marcia in sella poco consigliabile.
Si mantiene la traccia entrando in un castagneto e sbucando su una strada sterrata, nei pressi di una casa.
Si scende ancora sulla strada, a destra, e dopo qualche decina di metri si devia sulla strada laterale che entra a destra su un dosso prativo molto esteso.
La direzione è l'unica e la strada sale attraverso il Dosso dell'Ora.
Scendendo per il dosso si confluisce sulla strada principale che andrà percorsa sempre a destra in discesa. La bella discesa conduce in circa 1.5 km alla frazione di Carvanno (km 20, metri 600) dove ricompare l'asfalto.
Si prosegue in discesa per qualche chilometro fino a Vobarno dove raggiunto l'unico semaforo si attraversa la strada passando per il ponte vecchio.
Subito oltre si devia a destra percorrendo la via che conduce sulla vecchia rotabile di congiunzione con Clibbio, tutta sterrata. In tre chilometri si è al Ponte di Clibbio.
Qui si entra nell'abitato. Giunti nella piazzetta principale si prosegue a destra: la strada, asfaltata, si eleva e dopo circa 200 metri diviene cementata.
Si continua a salire per quasi un chilometro fino al monte Casto, dove la strada spiana e poi scende.
In breve si arriva alle cave di marmo di Sabbio Chiese dove la traccia si fa larga e pianeggiante.
Dalle cave in leggera salita si pedala per circa quattro chilometri lungo la vecchia strada asfaltata che porta ad Odolo.

Roncone – Malga Avalina – Dosso Sei Morti – Malga Pozze – Roncone

Lunghezza: km 23
Dislivello: m 1.202 (quota massima m 1.970)
Tempo di percorrenza: 3.5-4.5 h
Caratteristiche percorso: in bici 100%
Difficoltà: salita lunga, ma pedalabile - media in discesa
Bell'itinerario che porta a ripercorrere parte delle vecchie strade militari che si inerpicavano sulle pendici del Dosso dei Morti.
A sud dell'abitato di Roncone (m 776), a lato della strada statale, si trova la zona industriale. Qui sarà possibile parcheggiare la macchina sull'ampio spiazzo sterrato. Si parte in direzione del centro dell'abitato di Roncone dove troveremo le indicazioni per il rifugio Miramonti. Al primo tornante sinistrorso della strada per il rifugio svoltare a destra con direzione Bondone di Sotto e di Sopra. La strada in questo tratto è decisamente ripida e faticosa. Giunti a Bondone di Sopra prendere la deviazione sulla sinistra (la strada comincia ad essere sterrata). Continuare lungo i numerosi tornanti fino al bivio per Malga Stablo Fresco (variante a); svoltare a sinistra e con breve traversa si arriva a Malga Avalina (m 1.970). Da qui è possibile accedere alla variante b.
Discesa
Proseguire diritti in direzione est e seguire la traccia di sentiero che si snoda negli ampi pascoli (attenzione per i profondi solchi di dilavamento) fino a giungere a Malga Le Pozze (m 1.648). Qui ritroveremo la strada forestale che percorreremo fino al primo bivio dove, svoltando a sinistra, accederemo alla variante c e svoltando a destra continueremo per Malga Spinale e Peschiera. In questo tratto il tracciato è un po' mascherato dalla vegetazione, ma comunque facilmente individuabile.
Giunti al bivio per Forte Corno svolteremo a sinistra su strada asfaltata, oltrepassando il bivio per Bedole. Quindi, fatto un tornante, prendere la deviazione in sterrato sulla sinistra che con rapida discesa ci riporterà al pacheggio.
Varianti
1) Malga Stablo Fresco ( m. 2.078 - A/R Km 3.7)
Poco prima di Malga Avalina prendere la deviazione sulla destra e seguire la strada fino alla malga. Ulteriore possibilità di salire al Monte Corona.
2) Salita al Dosso dei Morti (n. 2.183 - A/R Km 4.0)
Da Malga Avalina prendere a destra costeggiando il laghetto e seguendo la stradina fino alla stanga. Qui girare nuovamente a destra e seguire la segnaletica del Sentiero della Pace fino alla sommità del Dosso dei Morti. Favoloso panorama a 360°.
3) Discesa a Roncone passando per il Rifugio Miramonti.
Lunga discesa interamente asfaltata che permette un rapido rientro alla base.

Praso - Malga Rola - Malga Stabolone – Praso

Lunghezza: km 34
Dislivello: m 1.040 (quota massima m 1.829)
Tempo di percorrenza: 3-3.5 h
Caratteristiche percorso: in bici 100%
Difficoltà: abbastanza faticosa in salita - modesta in discesa
Itinerario che presenta una prima parte di salita su asfalto decisamente faticosa per poi offrire una lunga diagonale a mezza montagna più rilassante e panoramicamente stupenda. Raggiunto l'abitato di Praso (m 789) sarà possibile parcheggiare l'auto nel parcheggio antistante e a lato della chiesa. Prendere la strada per la Valle di Daone e circa 100 m dopo la fine del paese di Praso imboccare la deviazione sulla destra. Qui ha inizo la lunga e faticosa salita (prenderla con calma) che con numerosi tornanti ci porterà fino al piano di Malga Varassone (m 1.532). Ora la strada non è più asfaltata, ma quasi pianeggiante e permette quindi di gustare appieno il bellissimo panorama.Oltrepassate le malghe di Varassone e Rola, in corrispondenza di un guado troveremo un bivio sulla destra per Malga Valbona non consigliabile, perché poco ciclabile. Oltrepassato questo di circa 100 m troveremo una biforcazione: a sinistra per variante a, a destra ora continueremo in salita per giungere, dopo circa km 3.5, alla bellissima Malga di Stabolone di Sopra (m 1.829) la quale ha la caratteristica di avere il pascolo quasi interamente cintato da lastre di granito piantate verticalmente nel terreno.
Discesa
Il ritorno si svilupperà per intero lungo l'itinerario di salita.
Varianti
1)Visita alle baite di Staboletto.
Giunti al bivio di quota 1.538 svoltando a sinistra, in leggera discesa, raggiungeremo dopo circa km 2.5 l'incantevole villaggio montano di Staboletto (m 1.502).

Pieve di Bono - Ribor - Bivio Malga Nova - Val di Daone - Pieve di Bono

Lunghezza: km 33
Dislivello: m 986 (quota massima raggiunta m 1.500)
Tempo di percorrenza: 2.5-3 h
Caratteristiche percorso: in bici 100%
Difficoltà: tratti ripidi su asfalto in salita - media in discesa
Buon itinerario impegnativo solo per alcuni tratti di salita piuttosto ripida su asfalto. Questa ci porta ad attraversare una zona che dai locali viene chiamata le val Borte, specie di orridi che vale la pena di vedere. Giunti a Pieve di Bono, sarà possibile parcheggiare la macchina nell'ampio parcheggio che si trova a sud dell'abitato (di fronte all'Albergo Italia da Borel); da qui partiremo in direzione Tione ed alla fine dell'abitato di Strada prenderemo la deviazione sulla sinistra per Bersone. Alla fine dell'abitato di Bersone, quando la strada inizia decisamente a salire in direzione di Daone, prendere la deviazione pianeggiante sulla sinistra. Proseguire sempre lungo la strada pianeggiante fino a Ravizzoli; qui la strada comincia decisamente a salire (c'è da sudare di brutto).
Al bivio per Boniprati continuare diritti sempre su strada asfaltata e sempre più faticosa. Giunti al ponticello sul Rio Ribor (visibile presa per acquedotto sulla sinistra) continuare fino al tornante successivo e da qui per altri 200 m circa; la strada a questo punto continua diritta per malga Clef. Prendere la deviazione sulla destra per Malga Lavanech e Malga Nova. Al primo bivio evidente sulla sinistra partenza per variante a; continuando lungo la strada principale in un ambiente abbastanza impressionante intersecheremo la strada che sale dalla valle di Daone. Qui svoltare a sinistra per variante b ed a destra scendere a valle.
Discesa
Bella discesa su strada forestale fino all'imbocco della strada della valle di Daone e da qui su asfalto fino all'abitato di Daone. Seguire le indicazoni per Bersone - Pieve di Bono per fare ritorno al punto di partenza.
Varianti
a) Salita a Malga Lavanech (m 1.788 - A/R km 5.4)
Bell'alpeggio di alta montagna. La strada presenta una salita decisamente impegnativa, ma ripagata dall'ampio panorama che si gode sulla valle di Daone e sulla valle del Chiese.
b) Salita a Malga Nova (m 1.532 - A/R km 2.8)
Il percorso in questa variante è quasi pianeggiante e merita sicuramente di essere fatto perché porta nel bellissimo anfiteatro naturale di malga Nova.

Pieve di Bono - Malga Clef - Sella di Bondolo - Condino - Pieve di Bono

Lunghezza: km 41
Dislivello: m 1.577 (quota massima raggiunta m. 1.944)
Tempo di percorrenza: 5-6 h
Caratteristiche percorso: in bici 100%
Difficoltà: salita lunga, ma non impegnativa - discesa tecnica solo nella prima parte
Bell'itinerario di notevole sviluppo che ci porta ad attraversare i pascoli di ben otto malghe. Giunti a Pieve di Bono (m 514) sarà possibile parcheggiare l'auto nell'ampio parcheggio che si trova a sud dell'abitato (di fronte all'Albergo Italia da Borel). Da qui, sull'altro lato della statale, prendere la strada con l'indicazione Prezzo-Boniprati. Dall'abitato di Prezzo fino a Boniprati la strada è abbastanza faticosa e lascia pochissimi spazi di recupero. Giunti a Boniprati (m 1.168) la strada diventa meno impegnativa come salita; continuare quindi per malga Campello e malga Table. Arrivati a Malga Table (m 1.616) continuare diritti per malga Clef (la strada non è asfaltata, ma mantiene comunque un bellissimo fondo - bellissime viste sul Carè Alto e la valle di Daone). Giunti a malga Clef (m 1.720) prendere la mulattiera che si diparte con direzione sud verso l'evidente Sella di Bondolo (m 1.944). Il panorama si apre sulla Valle Aperta e sul Monte Bruffione.
Discesa
La discesa, piuttosto tecnica, in direzione della sottostante Malga Bondolo, quindi imboccare la strada forestale che scende in direzione della Malga Valle Aperta (m 1.535).Qui giunti, la strada torna ad essere asfaltata e la percorreremo fino all'abitato di Brione dove, in corrispondenza di un tornante, imboccheremo la vecchia strada in ciottolato, per scendere a Condino (m 444), da dove faremo ritorno a Pieve di Bono (m 514) lungo la strada statale di fondovalle in direzione Tione.
Varianti
Scavalcamento Passo Bruffione e discesa a Gaver
Giunti a malga Bruffione noteremo sul versante opposto a quello del Bocchetto di Bondolo un ulteriore passo, la cui risalita è abbastanza faticosa e prevede, per brevi tratti, il trasporto a spalla della bicicletta. Al passo si apre un panorama bellissimo sulla valle di Gaver.
La discesa è praticamente obbligata. Giunti a Gaver svoltare per Bagolino, quindi Ponte Caffaro e da qui fare ritorno a Pieve di Bono lungo la strada di fondovalle.

Pieve di Bono - Malga Pura - Pra di Bondo - Pieve di Bono

Lunghezza: km 31
Dislivello: m 1.036(quota massima m 1.550)
Tempo di percorrenza: 3-3.5 h
Caratteristiche percorso: in bici 100%
Difficoltà: salita facile - discesa tecnica nella prima parte
Bell'itinerario che ci porta a ripercorrere vecchi tracciati militari recentemente recuperati con il &laqno;Sentiero della Pace». Giunti a Pieve di Bono (m 514) sarà possibile parcheggiare l'auto nell'ampio parcheggio che si trova a sud dell'abitato (di fronte all'Albergo Italia da Borel).
Da qui partire in direzione Tione. Giunti all'altezza dell'abitato di Strada svoltare a destra seguendo le indicazioni per Por. Raggiunto l'abitato, proseguire sempre su strada asfaltata in direzione Forte Carriola (m 1.075 - tabelle segnaletiche di tipo turistico). Qui giunti, proseguire sempre in salita per Deserta e Malga Ringia. A Malga Ringia (m 1.398) finisce la strada asfaltata e comincia la forestale bianca; continuare lungo questa fino a raggiungere i fabbricati di Malga Pura (m 1.550).
Discesa
Oltrepassata la malga, continuare lungo quella che è diventata una mulattiera. All'altezza della piazzola per l'elicottero prendere il bivio sulla destra e poi sempre lungo il sentiero (attenzione perché in certi punti è stretto ed esposto).Raggiunti i pascoli di Malga Maima (m 1.479) potremo scendere direttamente a valle (variante a) oppure continuare sempre lungo il &laqno;Sentiero della Pace» e poi lungo la strada forestale fino a raggiungere l'abitato di Pra di Bondo (m 819) e da qui lungo la strada di fondovalle fare ritorno a Pieve di Bono (m 514).
Varianti
Da Malga Maima (m 1.479) a Lardaro (m 732)
Variante che permette un più rapido ritorno a fondovalle. Percorre per intero una strada forestale.

Cimego - Rango - Condino - Cimego

Lunghezza: km 17
Dislivello: m 710 (quota massima raggiunta m. 1.167)
Tempo di percorrenza: 2-2.5 h
Caratteristiche percorso: in bici 100%
Difficoltà: salita facile - discesa tecnica (vero single track)
Itinerario consigliato solamente agli amanti delle discese tecniche dove è necessario avere assoluta padronanza del mezzo. Lungo la statale all'altezza del bivio nord per l'abitato di Cimego (m 474 - deposito di laterizi) svoltare dal lato opposto per la zona artigianale ed il centro sportivo.
Qui sarà possibile parcheggiare l'auto negli ampi spazi esistenti. Attraversare il ponticello sulla condotta forzata dell'ENEL, quindi continuare a salire lungo la strada asfaltata fino a raggiungere gli ampi pascoli in quota di Rango (m 1.169).
Discesa
Qui finisce l'asfalto e comincia lo sterrato; percorrerlo sempre in discesa fino alla casa più bassa dei pascoli di Rango.
Di fronte a questa, nella boscaglia, ha inizio il sentiero che passando dalla chiesetta di S. Lorenzo ci porterà a Condino. È un sentierino stupendo che merita però la giusta attenzione. Arrivati a Condino (m 444 ), fare ritorno alla zona artigianale di Cimego lungo la statale di fondovalle.

Storo - Faserno - Riccomassimo - Storo

Lunghezza: km 39
Dislivello: m 1.546 (quota massima raggiunta m 1.942)
Tempo di percorrenza: 4-5 h
Caratteristiche percorso: in bici 100%
Difficoltà: salita lunga, ma non molta faticosa - discesa normale
Itinerario di notevole sviluppo, ma privo di particolari difficoltà. Offre ampi panorami sulle Prealpi lombarde e trentine
. Lasciare la macchina a Storo in località Ca' Rossa (m 396) e precisamente nello slargo esistente appena prima del ponte sul fiume Chiese.
Cominciare a pedalare in direzione Tione e circa 200 m prima dell'incrocio di immissione nella statale, imboccare il sottopasso ed inziare la lunga salita con direzione Faserno.
Giunti agli ampi pascoli di Faserno (m 1.436) continuare in direzione di Malga Vacil. I panorami si fanno decisamente ampi e ripagano della fatica fatta e che ancora si sta facendo. Poco prima di Malga Vacil, a quota 1.800, prendere la deviazione sulla sinistra per Malga Dosso Rotondo. La strada ora è sterrata e da Malga Dosso Rotondo (m 1.771) in avanti diventa una mulattiera; continueremo lungo questa, che con delle belle salite ci porterà fino ad intersecare la strada forestale che sale da Malga Capre. Discesa
A questo punto ha inizio la lunga discesa che, in sterrato nella prima parte e poi in asfalto, ci porterà fino a Riccomassimo (m 755), poi a Lodrone (m 402) e quindi lungo la statale di fondovalle fare ritorno a Storo (m 396). Lungo la discesa esistono numerose deviazioni, ma la strada da seguire è sempre la più evidente e non dovrebbe permettere delle indecisioni.

Storo - Baitoni - Bondone - Fienili di Spressa - Storo

Lunghezza: km 28
Dislivello: m 1.112 (quota massima raggiunta m. 1.550)
Tempo di percorrenza: 3.5-4 h
Caratteristiche percorso: in bici 100%
Difficoltà: salita impegnativa - discesa tecnica
Bell'itinerario che ci porta a vedere gli alti pascoli dell'Alpo di Bondone. Potremo parcheggiare la macchina all'estremo est dell'abitato di Storo nel piazzale antistante i campi da tennis. Da qui torneremo al centro del paese e prenderemo la deviazione per Baitoni. Il primo tratto è pianeggiante e permette un buon riscaldamento. Giunti a Baitoni (m 374) continuare per Bondone (m 720) e da qui, a monte dell'abitato, prendere la strada per l'Alpo. In questo secondo tratto e cioè da Bondone all'Alpo, la strada si fa decisamente ripida e faticosa. Giunti all'Alpo (m 1.480 - possibilità di ristoro presso il piccolo rifugio aperto solo nel periodo estivo), continuare in direzione nord lungo la bella strada pianeggiante che attraversa tutto il pascolo per giungere fino ai fienili di Spessa (m 1.383).
Discesa
Da qui in avanti la strada diventa dapprima una mulattiera e poi un bellissimo sentiero che con strette curve ci porterà lungo tutta la Val Rega fino a intersecare la strada statale che da Storo sale per la valle dell'Ampola e da qui lungo questa fare ritorno a Storo.
Varianti
Scavalcamento e discesa in Valvestino
Giunti ai pascoli dell'Alpo prendere la deviazione in sterrato che si diparte sulla destra e da qui con ampi tornanti saliremo fino alla sommità dello spartiacque da dove ci si aprirà un ampio panorama sulla Valvestino. Volendo, è possibile scendere su questo versante per arrivare a Gargnano sul Garda, oppure a Idro e da qui fare ritorno a Storo.

Pieve di Bono - Malga Cadria - Val di Ledro - Pieve di Bono

Lunghezza: km 454
Dislivello: m 1.400 (quota massima raggiunta m. 1.914)
Tempo di percorrenza: 5-6 h
Caratteristiche percorso: in bici 100%
Difficoltà: salita lunga, discesa tecnica nella prima parte
Itinerario bellissimo che ci porta a scavalcare la catena del Cadria, spartiacque tra la Val del Chiese e la Val di Ledro. Giunti a Pieve di Bono sarà possibile parcheggiare la macchina nell'ampio parcheggio che si trova a sud dell'abitato (di fronte all'Albergo Italia da Borel). Da qui partire in direzione Tione. Giunti all'altezza dell'abitato di Strada, svoltare a destra seguendo le indicazioni per Por. Raggiunto l'abitato proseguire sempre su strada asfaltata in direzione Forte Carriola; da qui continuare per Deserta e Malga Ringia (m 1.398). Giunti nel pascolo della malga, circa 200 m prima della cascina prendere la deviazione sulla destra, dapprima su mulattiera, poi su bellissimo sentiero sempre pedalabile. Continueremo a salire fino a giungere all'evidente Bocchetta di Cadria. Risalire la scala in pietra e costeggiare il laghetto in direzione della Malga Cadria. Discesa
Passati davanti alla malga (m 1.914), imboccare la ripida mulattiera che scende verso Malga Vies (attenzione al fondo molto sconnesso). Giunti al quadrivio di Malga Vies (m 1.552), imboccare la stradina col fondo bianco che si diparte sulla sinistra - mani salde sulle leve dei freni - e giù fino ad immetterci sulla strada della valle di Concei.
Da qui scendere a Bezzecca (m 697). Quindi lungo la strada di fondovalle, arrivare a Storo per poi risalire verso Pieve di Bono. Varianti
Scavalcamento attraverso la Bocca di Giumella.
Lungo la strada che da Bezzecca porta a Storo, prendere il bivio per Tiarno di Sotto sul lato ovest della piazza centrale. La strada porta a Malga di Cop (Giumella). Qui girare verso sud ed imboccare la mulattiera che a mezza costa ci porta fino a Malga Palone (diroccata) e da qui sarà possibile lungo una bella strada forestale scendere a Cimego per poi fare ritorno a Pieve di Bono lungo la statale.

Storo - Monte Stigolo - Laghetto d'Ampola - Val di Ledro - Storo

Lunghezza: km 23
Dislivello: m 1.009 (quota massima raggiunta m. 1.405)
Tempo di percorrenza: 2-3 h
Caratteristiche percorso: in bici 100%
Difficoltà: salita media - discesa tecnica nella prima parte
Bell'itinerario che ci offre dei bellissimi panorami sul sottostante lago d'Idro. Richiede una buona padronanza del mezzo per la prima parte della discesa.
Giunti a Storo (m 396) potremo lasciare la macchina all'estremo est dell'abitato, all'imbocco della valle di Ledro (campi da tennis). Da qui ritorneremo al centro del paese e saliremo verso la chiesa parrocchiale. Costeggiamo il cimitero e continuiamo in direzione della chiesetta di S. Lorenzo. L'arrivo alla chiesetta merita una sosta per godere del bellissimo panorama, dopodichè continueremo sempre su strada asfaltata in direzione di Casina. Da Casina (m 1.106) in avanti la strada continua in sterrato ed al tornante dopo il lungo traverso verso est, a quota 1.405, imboccheremo il sentierino che si diparte sull'esterno in direzione di Malga Stigolo.
Discesa
La discesa è decisamente bella e remunerativa e continua fino a intersecare la mulattiera che sale da Bisti. Da qui con veloce discesa su sterrato raggiungeremo la valle di Ledro in corrispondenza del laghetto d'Ampola (m 735). Da qui lungo la strada di fondovalle faremo ritorno a Storo (m 409).

Condino - Brione - Malga Serolo - Malga Romanterra (e ritorno)

Lunghezza: km 38
Dislivello: m 1.271 (quota massima raggiunta m. 1.715)
Tempo di percorrenza: 3-4 h
Caratteristiche percorso: in bici 100%
Difficoltà: salita facile - discesa facile con brevi tratti a piedi
Itinerario di mezza montagna che ci permette di visitare il bellissimo alpeggio di Serolo e Romanterra. Giunti a Condino (m 444) entrare nel centro del paese e parcheggiare la macchina sulla grande piazza.
Da qui prendere subito la strada per Brione che parte proprio dalla piazza. Giunti a Brione (m 896) salire nella parte alta del paese e da qui imboccare la strada per la Val Aperta. Giunti al bivio per la Val Aperta, svoltare sulla sinistra; attraversare gli ampi pascoli di versante e continuare fino a Coldon; qui al bivio prendere la strada sulla destra per Malga Serolo. Da Malga Serolo (m 1.716) la strada continua verso sud nella bella conca prativa, prima in leggera salita, poi in discesa fino a raggiungere Malga Romanterra (m 1.713).
Discesa
Ritorno lungo il medesimo itinerario di salita.

Pieve di Bono - Lago Malga Boazzo - Laga di Malga Bissina (e ritorno)

Lunghezza: km 59
Dislivello: m 1.312 (quota massima raggiunta m. 1.826)
Tempo di percorrenza: 4.4.5 h
Caratteristiche percorso: in bici 100%
Difficoltà: salita facile - discesa facile
Questo itinerario si sviluppa quasi interamente su asfalto, ma non mancherà comunque di offrire grosse soddisfazioni se non altro per gli splendidi panorami.
A sud dell'abitato di Pieve di Bono (m 514) troveremo un ampio spiazzo dove poter lasciare la macchina.
Da qui partiremo lungo la strada statale in direzione Tione; continueremo fino alla fine dell'abitato di Strada, dove sulla sinistra troveremo la deviazione per Bersone e Daone.
Imboccata questa e raggiunto l'abitato di Daone (m 767) svolteremo sulla sinistra seguendo le indicazioni per la valle di Daone. L'itinerario si svolgerà su tutto il fondovalle di questa, raggiungendo dapprima il lago artificiale di Malga Boazzo ( m 1.230). Continuando raggiungeremo il laghetto di Nudole e quindi l'enorme bacino artificiale di Malga Bissina (m 1.826) che sarà possibile costeggiare fino al suo estremo di monte, da dove a piedi, in circa 1 ora, potremo raggiungere il Rifugio Val di Fumo. Discesa
Il ritorno si svilupperà lungo il medesimo itinerario di salita.

Breguzzo - Rifugio Pont'Arnò - Rifugio Trivena (e ritorno)

Lunghezza: km 21
Dislivello: m 832 (quota massima raggiunta m. 1.630)
Tempo di percorrenza: 2.5-3 h
Caratteristiche percorso: in bici 90%
Difficoltà: salita impegnativa nell'ultimo tratto - discesa media
Questo itinerario ci permette di visitare nella sua interezza la valle di Breguzzo. A nord del paese di Breguzzo (m 798), alle spalle della chiesa troveremo un ampio parcheggio dove poter lasciare la macchina. Dal parcheggio, imboccando la statale in direzione di Brescia, potremo raggiungere il centro del paese dove, sulla destra, troveremo la deviazione per la valle di Breguzzo. Imboccata questa, continueremo sempre su strada asfaltata fino al rifugio Pont' Arnò, oltrepassato il quale ed attraversato il ponte sul torrente Arnò si svolterà a sinistra per la variante a o si continuerà diritti per il Rifugio Trivena. Attraversato il successivo ponte sul torrente Arnò, svolteremo a sinistra e su sterrato ed acciottolato avrà inizio l'impegnativa salita che ci porterà fino al Rifugio Trivena (m 1.633).
Discesa
Il ritorno si sviluppa lungo il medesimo itinerario di salita.
Varianti
Rifugio Pont'Arnò (m 1.103) - Malga d'Arnò (m 1.556) Dal bivio menzionato nella descrizione dell'itinerario principale, la strada continua sempre su asfalto fino a raggiungere i bei pascoli di Malga d'Arnò (m 1.556). Ritorno sullo stesso percorso.

Breguzzo - Malga Le Sole - Malga Cengledino – Breguzzo

Lunghezza: km 26
Dislivello: m 1.033 (quota massima raggiunta m. 1.831)
Tempo di percorrenza: 3-3.5 h
Caratteristiche percorso: in bici 100%
Difficoltà: salita facile - discesa facile
Questo itinerario ci porterà a conoscere le montagne ed i pascoli che si estendono a monte di Tione. A nord del paese di Breguzzo (m 798), alle spalle della chiesa, troveremo un ampio parcheggio dove poter lasciare la macchina. Dal parcheggio partiremo imboccando la statale in direzione di Brescia sino a raggiungere il centro del paese dove sulla destra troveremo la deviazione per la valle di Breguzzo. Imboccata questa, continueremo fino al Rifugio Limes (m 929) dove svolteremo a destra per località Le Sole (m 1.382). Alla fine della salita, dove cominica l'altipiano delle Sole, imboccare la deviazione sulla sinistra per arrivare sino al tornante con sbarra (variante a). Proseguire a destra per Malga Le Sole (m 1.490) e Malga Cengledino (m 1.665) dove la strada comincia a scendere sino alla località Zeller (m 1.378). Continuando in discesa si arriva all'incrocio per località Le Sole, dove si svolta a destra per risalire a quest'ultimo sito e fare quindi ritorno a Breguzzo (m 798).
Discesa
Da località Le Sole lungo lo stesso itinerario di salita.
Varianti
Bivio Malga Le Sole (m 1.490 ca.) a Malga Lodranega (m 1.658). Dal tornante con sbarra svoltare a sinistra per Malga Lodranega (m 1.658). Ritorno sullo stesso percorso.

Da Storo all’alpe di Faserno attraverso i grandi spazi delle prealpi

Tempo di percorrenza: ore 5
Difficoltà: itinerario con salite lunghe ma regolari
Lunghezza totale: km 39
Dislivello totale: 1546 m
Note: Da Malga Vacil un’incantevole occhiata sulle Prealpi, ai confini con la Lombardia. D’inverno queste montagne sono teatro di avvincenti gite sci alpinistiche.
Questo itinerario si presenta piuttosto lungo nel suo sviluppo complessivo, ma è privo di particolari difficoltà tecniche; merita di essere percorso per i bellissimi panorami che regala sulle cime delle Prealpi lombarde e trentine. La partenza è da Storo in località Cà Rossa, subito prima del ponte sul Fiume Chiese (possibilità di parcheggio). Si pedala inizialmente in direzione di Tione e circa 200 m prima dell’incrocio che immette sulla statale si imbocca il sottopasso dopo il quale ha inizio la lunga salita caratteristica perché, accanto alla numerazione dei tornanti, appaiono sulle tabelle anche soprannomi di quanti hanno lavorato alla realizzazione della strada.
Superati 13 chilometri, si è all’Alpe di Faserno dove si trovano pascoli e alcune case di montagna a quota 1436 m. Da qui si continua in direzione di Malga Vacil e i panorami che si ammirano si fanno decisamente appaganti. Poco prima di Malga Vacil a quota 1800 m si devia sulla sinistra in direzione di Malga Dosso Rotondo lungo una mulattiera; ancora qualche tratto in salita e raggiungiamo l’incrocio con un’altra strada forestale che sale dalla Malga Capre. Qui inizia la lunga discesa che porterà a Riccomassimo, paesino frazione di Lodrone distante pochi chilometri dal punto di partenza della nostra pedalata.




Passione per la montagna




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